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  • 2 Giugno, Agnone celebra i suoi emigranti

    AGNONE. Lunedì 2 giugno avrà luogo alla Curva Mingone (ex SS 86 Pescolanciano-Agnone) una manifestazione assai originale legata com’è sia alla Festa della Repubblica e sia ai nostri Emigrati.

    Oltrepassata quella curva, chi emigrava non avrebbe mai più rivisto Agnone. Soltanto lì avrebbe potuto dare l’ultimo sguardo al paese natìo … per cui è rimasto il detto… Colle Mingone … addio addio Agnone !

    Perciò è popolarmente detta “la curva delle lacrime” … “la curva degli addii” … ma anche “la curva dei ritorni” (per chi aveva avuto la fortuna di ritornare).

    Si può ben capire che ogni paese del nostro Molise e del mondo intero ha una “Curva Mingone” oltre la quale non si potrà più vedere il luogo natìo. E’, quindi, un simbolo universale e potrebbe toccare il cuore di chiunque …

    Altro elemento d’interesse è la proclamazione del prof. Giuseppe De Martino (presidente del Cenacolo che, per statuto, si occupa degli emigrati agnonesi, specialmente con il mensile L’ECO DELL’ALTO MOLISE) come SINDACO DEL POPOLO dei residenti e degli emigrati.

    Indosserà la fascia iridata con i sette colori dell’arcobaleno che intendono significare l’unione di tutti i colori e di tutte le persone di una comunità, fatta di residenti ma anche di emigrati … un arcobaleno che unisce, ad arco, tutto il mondo. Infatti, vorremmo che passasse il messaggio che Agnone è la capitale simbolica mondiale dell’emigrazione.

    E’ la prima volta che si fa una simile manifestazione di unità simbolica e spirituale con gli emigrati proprio nella giornata del 2 giugno, Festa della Repubblica. L’intenzione è quella di ripeterla ogni anno alla stessa data. Altra intenzione è incoraggiare altri paesi a fare una simile manifestazione alla loro “Curva Mingone”. Già un sito internet di Messina www.CostaJonicaWeb.it ha accettato la nostra proposta di fare un corcorso fotografica sull’ultimo orizzonte di ogni paese.

    Alle 18,30 poi i nostri emigrati saranno ricordati nella messa parrocchiale nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.

    Mimmo Lanciano

     

     

     

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