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  • 25 novembre, il volto della donna visto dal make-up artist Cristian Greco

    Il volto puro, bello, solare, contrapposto ai segni di maltrattamento che quotidianamente riempiono le pagine dei giornali e i servizi dei tg.

    Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non usa parole Cristian Greco, poliedrico truccatore, scenografo e acconciatore, ma si affida ad una immagine forte e al tempo stesso di un’attualità disarmante. Diplomato presso l’Istituto Isfov di Altamura, in provincia di Bari, Greco, natio di Agnone, non è nuovo a simili performance. In passato ad avvalersi della sua estrosità importanti contesti dello spettacolo nazionale, ma anche compagnie teatrali, sfilate di moda dove, nei backstage, ha dato prova di grande e riconosciuta professionalità.

    Cristian Greco e la compagna Elisaveta Dishlyanova

      “Quella di oggi è una data molto significativa che ci ricorda i tanti, troppi reati commessi sulle donne tra l’indifferenza e l’assordante silenzio di una società che preferisce apatia e menefreghismo al contrasto reale di un fenomeno divenuto una vera e propria piaga. L’immagine proposta risale a circa tre anni fa, tuttavia da allora, purtroppo, non è cambiato assolutamente nulla. Credo che ciò sia sconfitta per tutti. Al tempo stesso occorre rilanciare in tutti i modi e in ogni sede il problema” ricorda Greco che nella sua narrazione iconica si è avvalso del volto della sua compagna, Elisaveta Dishlyanova, oggi in dolce attesa.

    Numeri allarmanti – Ogni giorno, in Italia, ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 sono stati 109 i femminicidi, il 40% di tutti gli omicidi commessi. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner. Secondo i numeri che emergono dal report sugli omicidi volontari aggiornato settimanalmente dal servizio analisi della Polizia Criminale, con un focus sulle vittime di genere femminile, pubblicato sul sito del Viminale, nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia, commessi soprattutto da mariti e compagni (il 34% dei casi) oppure dagli ex (il 28% dei casi). Nel 72% dei casi di femminicidio l’autore è il marito o l’ex marito: in un caso su due è stata usata un’arma da taglio. Dati che in percentuale mostrano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020. In crescita anche tutti i delitti commessi in ambito familiare-affettivo che passano da 130 a 136 (+5%). Anche in questo caso è significativo l’aumento delle vittime donne (+7%), e tra queste quelle uccise per mano del partner o dell’ex partner (+7%).

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