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  • Vescovo Palumbo benedice documento pro Caracciolo. Il M5S: avanti così

    Un documento tecnico che non chiede altro di essere applicato a salvaguardia di un territorio montuoso il quale nell’ospedale San Francesco Caracciolo intravede l’ultimo baluardo della sanità pubblica. E’ quello presentato nella giornata di ieri dal MoVimento 5 Stelle nella sala Ofs del convento dei padri Cappuccini. Alla presenza di numerosi sindaci di Alto Molise, Vastese, Sangro e Trigno, del senatore Fabrizio Ortis, dei consiglieri  Vittorio Nola e Michele Fanelli, ad introdurre i lavori il capogruppo del M5S in Consiglio regionale Andrea Greco che ha inteso ringraziare pubblicamente chi ha collaborato fattivamente alla stesura del documento.

    Ovvero, l’ex manager della Asl n. 1, Giovanni Di Pilla, don Francesco Martino, responsabile della pastorale alla Salute della diocesi di Trivento, Franco Paoletti reumatologo in forza all’ospedale di Agnone. “La nostra proposta intende essere un contributo fattivo all’immediata attivazione di servizi previsti per un ospedale di area particolarmente disagiata come è stato riconosciuto il Caracciolo.

    In particolare vogliamo che tali richieste vengano inserite nel prossimo Pos” ha esordito Greco. “Non abbiamo nessuna intenzione di sostituirci ai commissari o al Governo, tuttavia a loro chiediamo di ascoltare e mettere in pratica le istanze di un’area periferica troppo spesso abbandonata nell’ambito delle cure erogare agli oltre 30mila residenti”. In estrema sintesi il documento prevede per il Caracciolo  un Pronto soccorso che possa realmente definirsi tale, la Day surgery e attività ambulatoriali, Laboratorio Analisi e di Radiologia, Medicina Interna, l’Emodialisi, l’ammodernamento del parco tecnologico, il Centro regionale di Reumatologia.

    Tra le proposte segnalate nero su bianco dall’ex manager Giovanni Di Pilla: la disponibilità del servizio di elitrasporto anche di notte; un presidio infermieristico in ogni Comune per coprire le ore diurne con visite domiciliari, medicazioni, prelievi; incrementare l’assistenza domiciliare per disabili, non autosufficienti e anziani ultraottantenni che non necessitano di ricovero in ospedale o Rsa; avviare con l’Unimol progetti di sperimentazione sul territorio altomolisano riguardanti patologie croniche nonché avviare corsi di formazione in Medicina generale.

    Inoltre tracciata l’analisi dei costi che vedrebbe l’ospedale di Agnone gravare sul bilancio della sanità regionale per poco più di 10 milioni di euro, più altri 5,8 per la medicina territoriale. Per l’ammodernamento del parco tecnologico occorrerebbero circa 1,5 milioni di euro. Per fine settimana fissate eventuali modifiche al documento che dovrà essere sottoscritto da tutti i primi cittadini dopodiché finirà sui tavolo dei commissari e del governo centrale.

    A riguardo, Greco ha annunciato l’arrivo in Molise del vice ministro Pierpaolo Sileri da sempre molto sensibile al “caso Agnone” dove ha mosso i primi passi da chirurgo. A condividere le linee dettate nel documento anche il vescovo di Trivento, Claudio Palumbo che di fatto ha benedetto l’impegno messo in campo dai promotori dell’iniziativa. Sempre Palumbo ha inoltre ricordato l’importanza della struttura sanitaria, l’unica presente sul territorio della diocesi e per questo da tutelare e potenziare in ogni sede. Nota stonata le assenze all’incontro del governatore Donato Toma e del consigliere regionale, Andrea Di Lucente.

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