• L'attacca Bottone
  • “Aborto prima causa femminicidio”, un dato di fatto che diventa un messaggio choc

    “L’Aborto è la prima causa di Femminicidio nel mondo”. Questo il manifesto affisso a Roma col quale è partita la campagna di CitizenGO #stopaborto in preparazione della Marcia per la Vita di sabato 19 maggio nella Capitale. «È in atto il tentativo di censurare e silenziare chi afferma la verità sull’aborto, che sopprime la vita di un bambino e ferisce gravemente quella della donna. Rivendichiamo il diritto di opinione ed espressione tutelato dalla Costituzione», così spiega la campagna CitizenGO.

    «Abbiamo deciso di puntare su un forte slogan provocatorio, che fa leva sulla giusta, particolare attenzione di questi anni contro la violenza sulle donne, per affermare che la prima violenza sulle donne è proprio l’aborto. Innanzitutto perché in gran parte del mondo è utilizzato come metodo di soppressione mirata delle donne, nel silenzio del femminismo radical-chic, e in secondo luogo perché le stesse donne che lo praticano, o meglio che lo subiscono, sono anch’esse uccise nella loro intimità psichica e fisica. Più passano gli anni e più le ricerche scientifiche rendono nota l’entità drammatica dei traumi post-abortivi. Dopo 40 anni dobbiamo certificare il fallimento totale della Legge 194, che avrebbe dovuto aiutare le donne nella gravidanza e tutelare la maternità, e invece combatte la maternità, incentiva l’aborto e lascia dietro di sé milioni di bimbi soppressi e milioni di donne ferite».

    Una campagna che suscita polemica e che in molti sul web chiedono alla sindaca Virginia Raggi di fermare. “Chiediamo alla sindaca di intervenire immediatamente per far rimuovere questo vergognoso manifesto da uno dei gruppi a nostra parere pro-odio e contrari alla libertà di scelta delle donne. Chiediamo a tutte le associazioni e a tutte le persone che intendono sostenere le nostre azioni a sostegno della Legge 194 e della libertà femminile (questa inclusa), di sottoscrivere questo post il proprio nome e cognome”, scrive su facebook Rebel Network, la rete femminista per i diritti. L’intervento del Campidoglio è sollecitato anche dalla presidente del II municipio Francesca Del Bello: “Questa mattina Roma si è svegliata nuovamente invasa da manifesti offensivi per tutte le donne, soprattutto per quelle che hanno conosciuto l’esperienza difficile dell’aborto o della violenza. Chiediamo al Campidoglio e all’assessora Marzano di intervenire tempestivamente”.

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