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  • Abruzzo zona rossa, Imprudente: «A tartufi si può andare, è attività lavorativa»

    Con riferimento all’ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 102 del 16 novembre 2020 con la quale la regione Abruzzo è sottoposta alle misure restrittive della cosiddetta “zona rossa” di cui all’articolo 3 del
    D.P.C.M. 3 novembre 2020 e in considerazione della previsione normativa relativa al divieto di “ogni spostamento … all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, chiarisce che, fermo restando comunque il rispetto di tutte le misure di prevenzione del contagio come previste dalle norme sanitarie:


    a) la raccolta delle olive e gli spostamenti per andare e per tornare dai frantoi sono consentiti, anche al di fuori del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito;
    b) l’attività di ricerca e raccolta dei tartufi, in quanto assimilabile ad attività lavorativa, è consentita anche al di fuori del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, a condizione che il raccoglitore abbia sempre con sé: tesserino di abilitazione alla raccolta dei tartufi in corso di validità; copia dell’attestazione del versamento della tassa regionale dell’anno in corso; se non è titolare di P.IVA specifica (con codice ATECO 02.30.00 “raccolta di prodotti non legnosi del bosco”), copia dell’attestazione del versamento per sostituto d’imposta entro i 7.000 euro del modello F24.
    Non è consentita la raccolta a titolo amatoriale di tartufi, funghi, erbe e frutti spontanei;
    c) è consentito lo spostamento anche al di fuori del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione per raggiungere orti, vigneti, aree ortofrutticole private e ricoveri di animali, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.

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