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  • AGNONE D’ITALIA, CITTA’ D’ARTE, E’ IN VENDITA … PER NON MORIRE!

    AGNONE – Adesso, in Italia, dopo piccoli e grandi borghi vengono messi in vendita pure bellissime “città d’arte” come Agnone del Molise che l’emigrazione e la crisi socio-economica hanno semi-svuotato rischiando di far sgretolare non soltanto un ricchissimo patrimonio di case, palazzi, chiese, dimore rurali e terreni, ma anche tradizioni, saperi e sapori, una intera civiltà che ha retto per più di mille anni, specialmente con la sua celebre fonderia di campane (la più antica del mondo) e le altre pluripremiate e riconosciute arti religiose, casearie, dolciarie, sanitarie, scientifiche, culturali e sportive.

    Agnone (la tanto decantata Atene del Sannio, gemma dell’Appennino incastonata come una perla proprio al centro della bella penisola italiana in provincia di Isernia a poca distanza da Roma Napoli Pescara e Bari) oggi ha appena cinquemila residenti anagrafici dai 15 mila di oltre cento anni fa quando è cominciato l’inesorabile esodo migratorio prevalentemente verso le Americhe, il centro Europa e l’Australia. Un esodo che non è mai cessato e che, anzi, in questi ultimi anni ha ripreso con ancora più vigore a causa dei tagli governativi e per la mancanza di concrete prospettive per le giovani famiglie e le nuove generazioni.

    L’Università delle Generazioni da decenni raccoglie disagi, lamentele e desideri degli agnonesi e degli altomolisani i quali, dopo vari tentativi di eroiche lotte sociali per non morire, adesso sono pervasi da una sfiducia che potrebbe essere fatale per queste montagne semi-desertificate ma splendide e ricche comunque di risorse e di potenzialità ambientali, archeologiche, culturali, enogastronomiche, di tradizioni e di evidenti caratteristiche della qualità della vita ampiamente riconosciute come patrimonio nazionale.

    Così, l’associazione culturale agnonese invita istituzioni e popolazioni a reagire lanciando un S.O.S. al mondo intero e, in particolare, ai propri più sensibili e nostalgici emigrati che hanno fatto fortuna, agli Americani, agli Euro-Mediterranei e agli stessi italiani perché vengano a godere delle ampie possibilità di vera rigenerazione che queste montagne, Tibet d’Italia, rappresentano al meglio. Agnone, a ben organizzarsi, potrebbe diventare la classica “gallina dalle uova d’oro” per antichi e nuovi residenti,  per turisti e villeggianti, per vecchi e nuovi imprenditori, per lungimiranti.

    Agnone, simbolo di tanti borghi e città d’arte d’Italia che si sgretolano ed annaspano, in effetti, sta cominciando a mostrare di voler reagire tentando di mettersi in vendita per non morire, richiamando l’attenzione di tutti coloro che amano l’arte e la cultura, il turismo e la tranquillità. Agnone e l’Alto Molise mettono, dunque, a disposizione non soltanto le già operanti ottime strutture ricettive ma anche migliaia di case vuote e di masserie, di palazzi e di terreni per un qualificato ripopolamento di queste montagne e per rivitalizzare una civiltà ed un senso dei luoghi che destano l’ammirazione del mondo. Alle multi-dimensioni eco-naturalistiche ed antropologiche, Agnone e l’Alto Molise aggiungono le possibilità di godere panoramiche ed omologate piste da sci e, negli immediati dintorni, pure alcuni laghi e, in particolare, il mare Adriatico vicino appena 70 chilometri di superstrada. Un invidiabile eco-sistema!… Agnone e l’Alto Molise mettono in vendita anche il silenzio del loro parco naturale, di cui alcune vaste e suggestive parti sono protette dall’UNESCO. Qui la natura dà veramente spettacolo tutto l’anno e tutto l’anno qui si può utilmente villeggiare.

    Agnone e l’Alto Molise, perciò, aspettano chi possa e voglia contribuire a salvare queste montagne, disposti a diventare “prototipo” e “laboratorio” per altre realtà da salvare nel resto d’Italia e del Mediterraneo dove ci sono tantissime altre situazioni più o meno simili.  La società post-industriale e globale tende a riprendersi le dimensioni perdute della civiltà contadina ed artigiana ma anche i più salutari stili di vita che qui trovano esaltazione nella pluri-studiata longevità storica e statistica delle persone e nei valori ancestrali della più coinvolgente civiltà umana. Sicuramente, queste montagne sapranno adesso significare l’inizio di una nuova civiltà rinascimentale dopo che, fin da migliaia di anni fa, hanno ben rappresentato, la culla della civiltà sannita e l’epica di quella italica.

    Agnone e l’Alto Molise, dove ritorna il futuro!

    di Domenico Lanciano 

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