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  • Agnone-Montreal, Tony Iarusso: “Occorre fare di più”

    AGNONE. Appuntamento in un bar del centro cittadino. Arriva col solito sorriso sulle labbra accompagnato dalla sua inseparabile Giovanna, moglie ma soprattutto ottima consigliera. Tony Iarusso, presidente della Lega Agnonese a Montreal, sta finendo le sue vacanze ad Agnone. Più che vacanze un tour de force perché benvoluto da tutti, tutti l’hanno conteso per una festa o un pranzo insieme

    “Erano due anni che non tornavo nel mio paese natio. Sono qui da un mese ma credimi i giorni sono volati”.

    Inizia così l’amichevole colloquio con il numero uno di un’associazione che oltreoceano, fra l’altro, cerca di mantenere in vita ogni tradizione di Agnone.

    “Contrariamente che in Canada, qui c’è più contatto umano. Forse per la grandezza di Montreal, per le distanze, per gli impegni ci si incontra solo in date stabilite. Non esiste la possibilità di sedersi intorno ad un tavolo di un bar per colloquiare e bere qualcosa insieme”.  “Agnone è sempre accogliente e verso noi emigrati riserva sempre piacevoli sorprese. Forse suona strano parlare di emigrati nel terzo millennio quando con i voli ed internet le distanze sono azzerate. Ma noi ci sentiamo sempre figli di un paese che portiamo nel cuore ma che è dall’altra parte del mondo e per alcuni, i più, anziani, quasi irraggiungibile”.

    “Tornare nella cittadina dove si è nati – riprende Tony – non vuol dire solamente incontrare i parenti, ma cercare di tessere nuovi contatti. Purtroppo, questa volta, non ho avuto modo di incontrare il sindaco e l’amministrazione per portare i saluti degli agnonesi a Montreal o in Canada. Li ho visti per strada ma mi sono sembrati un po’ freddi”.

    La colonia degli agnonesi emigrati ha numeri che fanno venire i brividi. Solo a Montreal ci sono 3000 agnonesi e 600 mila molisani. Un’altra Agnone ed il doppio degli abitanti del Molise vivono nella cittadina canadese.

    “E’ vero – rimarca Iarusso- e tutti gli agnonesi sono pienamente integrati nel tessuto economico-sociale canadese e quotidianamente onorano e portato in alto il vessillo degli italiani. Inoltre,  posso dire senza smentita che noi agnonesi siamo invidiati da tutti proprio perché legati alle nostre radici e alle nostre tradizioni”.

    Tony Iarusso il 25 agosto ha compiuto 38 anni di emigrazione. Partì nel 1976 in aereo con la compagnia aerea nazionale.

    “Allora l’Alitalia aveva il volo diretto per Montreal. Oggi si deve far scalo a Toronto”.

    Lavora presso la Pratt&Witney nota industria che costruisce motori per aerei, dai più piccoli ai Jumbo. E’ sposato con Giovanna da poco in pensione come bancaria. La loro storia d’amore avrebbe bisogno di un capitolo a parte. Anzi di un libro visto che il fidanzamento e matrimonio nacquero quasi su “procura”, senza quasi conoscersi. Un amore vero ed inossidabile che ancora oggi traspare da ogni sguardo complice che i due spesso intrecciano e si scambiano.

    “Tre figli  -sottolinea Giovanna nel suo completo rosso – Nick, Davide e Ricardo con una “c”. Due splendidi nipotini: Matteo e Michela”.

    “Cerchiamo di non far morire le tradizioni agnonesi – riprende Tony -. A Montreal abbiamo appuntamenti ai quali tutti partecipano legati alla tradizione del nostro paese natio come anche la festa in onore di Sant’Onofrio. Facciamo anche raccolta fondi da destinare in beneficienza come ultimamente quelli per i bambini di un ospedale pediatrico di Montreal. Ma nel contempo viviamo e discutiamo anche delle problematiche del nostro amato paese  grazie al mensile L’Eco dell’Alto Molise. Per esempio il problema sanità e del San Francesco Caracciolo, del nostro ospedale, che non può morire o essere declassato. A volte ci sentiamo davvero lontani e impossibilitati a far qualcosa perché non sappiamo come poter essere di aiuto”.

    Gli emigrati erroneamente vengono ancora considerati coloro che partiti con la valigia di cartone hanno fatto fortuna e quindi possono dare economicamente tanto.

    “Per alcuni versi è vero. Noi abbiamo sudato per raggiungere posti importanti in Canada. Oggi la crisi attanaglia anche Montreal. Ci sono stati tempi migliori e credetemi che sono in pochi quelli che navigano nell’oro. Quando sono venuti a Montreal i vari gruppi folk agnonesi e del teatro o amministratori e politici regionali ci siamo messi a disposizione. Ognuno ha dato quello che poteva con amore e amicizia. Ma con enormi sacrifici e senza mai far comprendere nulla ai nostri amici”.

    Tony sorride sorseggiando il suo cocktail. Campari con spumante frizzantino e ghiaccio.

    “Dai politici come sempre abbiamo ricevuto solo promesse e chiacchiere. Eppure c’erano dei progetti fattibili e seri per stringere intese fra Montreal e il Molise. In questi ultimi anni, poi, direi che c’è gelo assoluto con i vertici della politica regionale”.

    Ci raggiungono l’ex presidente del Cenacolo Culturale, Edmondo Amicarelli, quindi Peppè, ovvero l’attuale presidente del sodalizio intitolato alla memoria di Camillo Carlomagno, Giuseppe De Martino. Con tutti c’è amicizia.

    “Vedi, sono questi i momenti di serenità e di gioia semplice che mi mancano e ci mancano a Montreal e che porto come ricordo. L’odore, il profumo di Agnone; la frescura di una sera d’estate e l’affetto degli amici intorno ad un tavolo di un bar con la gente che passeggia”.

    Fra un bis di aperitivi ed una battuta allegra il nostro vis-a-vis- si chiude.

    “Vorrei che tramite L’Eco giungesse a tutti il mio saluto. In particolare a don Onofrio parroco della chiesa di Sant’Antonio. Con lui ho avuto un incontro davvero utile durante la celebrazione della Festa degli Emigranti di metà agosto. Ho avuto modo in questi giorni di conoscere anche Maurizio d’Ottavio, direttore editoriale del mensile col quale abbiamo avuto un lungo colloquio. Spero di rivedere tutti l’estate prossima. Se va tutto come penso rimarrò ad Agnone per più tempo. Intanto grazie dell’affetto che gli agnonesi mi  dimostrano ogni volta che sono qui. Vi voglio bene. Ciao”.

    Ed ora è la volta delle foto ricordo. Non solo per L’Eco. Ma quelle che Giovanna scatta per portarle da amici, figli e parenti in Canada. Per far vedere loro come Tony è sempre benvoluto nell’amata terra natia.

    Vittorio Labanca

     

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