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  • Alberghiero, Di Lucente: “La scuola di qualità antidoto allo spopolamento”

    AGNONE. Andrea Di Lucente, consigliere regionale, crede nelle potenzialità dell’Istituto Alberghiero di Agnone e dopo aver annunciato l’arrivo dei 165mila euro per l’ultimazione dei nuovi e modernissimi laboratori, in una intervista dichiara:  “La lotta per trovare i soldi per le cucine dell’Alberghiero di Agnone mi è stata particolarmente a cuore. Indubbiamente la formazione dei nostri ragazzi è di grande importanza, ma potenziare l’Alberghiero può dare valore aggiunto a tutto un territorio”.

    Cosa intende?

    “Esiste un posto, a cavallo tra Modena e Parma, che è un’area interna esattamente come la nostra. Sono 33mila abitanti di comuni montani, a rischio spopolamento, senza troppe risorse e poco su cui lavorare. Hanno deciso di puntare tutto su un plesso scolastico specializzato in elettronica e meccatronica. Hanno stretto un accordo con una vicina azienda, la Electic 80, così che i ragazzi migliori usciti dalla scuola vengono assunti dall’azienda. Hanno fatto filiera. Adesso hanno 1.500 ragazzi che ogni giorno lasciano centri maggiori come Modena e Parma per andare in queste sperdute montagne a frequentare proprio quella scuola. Hanno creato futuro. E rimesso in sesto un’economia. Portare 1.500 ragazzi in un luogo significa creare indotto.  Perché non farlo anche per l’Altissimo Molise? Dobbiamo puntare sull’unica attrattiva formativa che non ha Isernia o non ha Venafro. Abbiamo l’Alberghiero, dovremmo farlo funzionare in modo che sia fucina di lavoratori per le aziende del settore. Dovremmo mettere in rete il settore del turismo e della ricettività con la nostra scuola. Per questo servono non solamente i servizi base come la cucina e ottimi insegnanti, ma anche quelli accessori come mezzi di trasporto adeguati, magari anche luoghi dove far rimanere a dormire i ragazzi fuorisede. Sono convinto che puntando all’eccellenza, potremmo rendere l’Alberghiero attrattivo non solo per il Molise, ma anche per le regioni limitrofe”.

    Ripartire dai giovani per rimettere in moto l’economia. Davvero si può?

    “Ripartire dai giovani rimette in moto qualsiasi cosa. Danno entusiasmo. Quando sono andato ad incontrarli a scuola, ho parlato con loro e mi sono reso conto dell’enorme spinta ideale che hanno. Se una causa li appassiona, trovano i mezzi per farsi ascoltare e per ottenere quello che vogliono: è un’immensa fonte di ispirazione per noi adulti. In realtà il problema siamo noi (gli adulti). Troppo spesso tradiamo le aspettative che i ragazzi ripongono in noi. Anche per questo motivo ha voluto battermi per trovare i soldi: perché una promessa è una promessa. E i ragazzi devono sapere che esistono adulti (e politici) che mantengono le promesse. Che sono trasparenti e che fanno quello che dicono. Solo con la coerenza potremo ricucire il rapporto tra giovani e adulti, oltre che tra giovani e politica. Questo è un piccolo tassello, ora chiedo a tutti di lavorare insieme per rilanciare l’istituto e renderlo attrattivo”.

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