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  • Alloggi popolari, l’ennesima incompiuta nel rione Sant’Antonio

    AGNONE. Scandalosamente Iacp. Gli agnonesi hanno perso la memoria in merito la mancata realizzazione degli alloggi a due passi dalla chiesa di Sant’Antonio Abate all’imbocco di via Cavour. Vicenda vecchissima e più volte ribalzata agli onori delle cronache locali che continua ad indignare non solo i residenti, ma quanti visitano il monumentale complesso religioso. A creare i maggiori malumori tra la popolazione, la facciata del fabbricato che nel progetto iniziale prevedeva la realizzazione di quattro mini appartamenti da assegnare a famiglie indigenti. Negli anni passati a bloccare i lavori un contenzioso tra la ditta e l’istituto di case popolari che a quanto pare sarebbe stato sanato. Sta di fatto che dopo alcune opere di messa in sicurezza della struttura, i lavori hanno subìto un nuovo e permanente stop. Sempre in passato a metterci mano ci ha provato l’architetto Franco Valente, commissario dello Iacp di Isernia che fece realizzare un pannello installato sulla facciata per evitare il degrado visivo in cui versava lo stabile. L’idea, seppur apprezzabile, non ha risolto il problema che adesso torna prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica. Nel frattempo dall’ufficio tecnico del Comune di Agnone fanno sapere che almeno la facciata sarà ultimata definitivamente, ma al tempo stesso non è dato sapere se il discorso interesserà anche gli alloggi al suo interno. In questo caso gli amministratori si dicono molto scettici. Ad intervenire sul caso anche i sindaci Michele Carosella e Lorenzo Marcovecchio che, negli anni scorsi, a più riprese, hanno intimato, con scarsi risultati, lo Iacp a riprendere e portare a termine le opere.  A fare da contorno all’ennesima incompiuta il ritrovamento in un seminterrato di un teschio di un neonato in stato di decomposizione. L’episodio si è verificato dodici mesi fa, quando durante gli ultimi lavori, un operaio fece la macabra scoperta. Sul posto arrivarono gli uomini dei Carabinieri della compagnia altomolisana che inviarono il cranio a Roma per ulteriori analisi di cui poi non se ne seppe più nulla. Al di là dell’episodio di cronaca, lo stato di abbandono delle case popolari nel rione di Sant’Antonio resta in tutta la sua gravità. Chissà se l’infinita telenovela avrà mai un lieto epilogo. In molti ne dubitano anche se la speranza, come si suol dire, è l’ultima a morire…

     

     

     

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