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  • Altri seimila profughi e a Pietraferrazzana si prepara l’invasione

    PIETRAFERRAZZANA – Altri seimila profughi e a Pietraferrazzana si prepara l’invasione.

    Il piccolo centro dell’Alto Sangro, abitato da un centinaio di persone, dovrà ospitare almeno cinquanta migranti. Una vera e propria sostituzione etnica. E in paese nasce un comitato di difesa cittadino contro il business dell’accoglienza.profughi e tensioni

    Circa 6mila migranti sono arrivati sulle coste italiane negli ultimi cinque giorni e i numeri sono destinati ad aumentare nelle prossime ore. E’ l’allarme lanciato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni a Ginevra. «6.021 migranti e profughi hanno compiuto la pericolosa traversata del Mediterraneo da martedì scorso», ha dichiarato il portavoce dell’Oim, Joel Millman, precisando che 174 di queste persone sono invece approdate in Grecia.

    E ovviamente questi seimila sedicenti profughi saranno alloggiati, a spese dei contribuenti italiani, nei vari piccoli centri di tutta Italia. Molti arriveranno nel Vastese e nella zona del Sangro, terre di conquista per gli imprenditori della solidarietà a pagamentoprofughi

    Pietraferrazzana, Alto Sangro, è un paese che sulla carta ha 131 abitanti, ma nella realtà quotidiana vivono in quel borgo montano solo 100 persone tra cui 20 minorenni (10 al di sotto dei 5 anni, 3 sotto i 10 e 7 tra 11 e 18). E qualcuno, complice la Prefettura, lo ha scelto come terra di conquista per fare soldi.

    «Vivere a Pietraferrazzana è una scelta di vita dettata dall’amore e dall’appartenenza a questi luoghi. Il nostro paese è per noi un’oasi di tranquillità. – spiegano dal Comitato per la serenità e la tutela del territorio nato in questi giorni proprio contro l’ipotesi di apertura di un centro di accoglienza – profughiSe sarà aperto il centro per immigrati nella struttura ex Park hotel (stabile di proprietà della ex Comunità montana ora in liquidazione, ndr) con il conseguente arrivo di almeno 50 immigrati di nazionalità incerta e con ogni probabilità di sesso maschile tutto questo verrà meno perché, per quanto queste persone possano essere educate e tranquille la paura legittima di mandare in giro da soli i nostri bambini o le nostre donne c’è ed è giustificata. Mandarne anche solo 50 vorrebbe dire che durante il giorno mentre noi siamo a lavoro nel nostro paese ci saranno solo ed esclusivamente casalinghe, bambini e anziani in minoranza numerica rispetto agli ospiti del centro che si troveranno blocco profughi a palmoliabbandonati a loro stessi senza alternativa alla noia. Non siamo un paese di razzisti, siamo stati sempre accoglienti e solidali, ma non possiamo tollerare che qualcuno motivato solo dalla questione economica venga in casa nostra a toglierci la libertà e la serenità. Da qui la nascita del Comitato per la serenità e la tutela del territorio, presidente Daniela Di Tommaso, nato per contrastare questa scelta scellerata. Noi non ci arrenderemo e faremo quanto possibile e forse anche l’impossibile per evitare che il centro venga aperto».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

     

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