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  • Apicoltura: l’Abruzzo tutela la ligustica e combatte le frodi del miele

    Sono diversi i punti contenuti nella Mozione presentata dal Consigliere regionale del M5S Francesco Taglieri, che è stata approvata all’unanimità dalla terza commissione consiliare di Regione Abruzzo. Il Documento impegna la Giunta a tutelare la biodiversità, attraverso la protezione degli insetti impollinatori e la riduzione del rischio legato all’impiego dei fitosanitari. Gli impegni ottenuti da Taglieri spaziano dalla collaborazione di settori sinergici, come apicoltura e agricoltura, fino ad iniziative per una corretta conoscenza delle modalità di produzione e l’inserimento di percorsi scolastici finalizzati al corretto utilizzo del cibo.

    “Sono molto soddisfatto che la Mozione ha trovato il voto favorevole dell’intera commissione consiliare e il plauso del Presidente – afferma Taglieri– Questa è la prova che il tema portato sul tavolo è di interesse riconosciuto e le soluzioni da me proposte sono state ampiamente condivise. In Abruzzo – spiega Taglieri – sono presenti circa 1.645 apicoltori che conducono 1.950 apiari, per un totale di 38.805 alveari condotti, presenti soprattutto nella provincia di Chieti che da sola racchiude il 57% del patrimonio apistico regionale. Stiamo parlando quindi di un settore importante che produce tra le 800 e le 900 tonnellate annue di miele. A questi vanno aggiunti gli apicoltori abruzzesi dediti a una attività hobbistica con una produzione dedicata all’autoconsumo. Purtroppo i dati ci raccontano una riduzione degli insetti impollinatori su scala globale, che hanno portato sia l’Unione Europea sia il Parlamento italiano a legiferare per garantire una più ampia attenzione sul tema. L’Abruzzo, che ha già in essere delle norme per ridurre l’uso di pesticidi, oggi è al 13 posto nella classifica delle regioni italiane in merito all’uso di prodotti chimici. Mi auguro che con questo intervento riusciremo a posizionarci tra le prime postazioni nella classifica delle regioni virtuose e ridurre notevolmente la mortalità delle api e la drastica riduzione del numero di colonie che è causata da una combinazione di fattori, tra cui l’insorgenza di malattie; la progressiva diminuzione delle piante mellifere e pollinifere che servono alle api per il sostentamento e, non di minore importanza, l’effetto nocivo di prodotti fitosanitari, in particolare pesticidi a base di neonicotinoidi, e pratiche agricole non sostenibili. Una spirale di morte che va combattuta in ogni modo attraverso una produttiva collaborazione tra l’agricoltura e l’apicoltura che sono interdipendenti e che si sono sviluppate in modo sinergico per anni, condividendo lo stesso territorio e apportano l’una all’altra benefici reciproci».

    La mozione presentata ha ottenuto dalla Giunta l’impegno per:

    1. potenziare la cooperazione tra agricoltori e apicoltori creando occasioni di confronto e scambio;

    2. rafforzare la simbiosi tra le api e le colture agrarie, attraverso la promozione di un modello agricolo in grado di preservare la biodiversità del paesaggio agricolo e di garantire la sostenibilità, anche elaborando buone pratiche tese a stimolare le sinergie tra agricoltura e apicoltura, incentivando l’impiego delle tecniche più opportune;
    3. incoraggiare tutti gli agricoltori ad applicare pratiche agronomiche in conformità alla direttiva 2009/128/CE, ad adottare misure agroambientali volte a sostenere la presenza di vegetazione spontanea negli agro-ecosistemi come, ad esempio, la realizzazione di prati con piante mellifere ai margini dei campi e ad applicare un livello avanzato di produzione integrata, ricorrendo a metodi di controllo biologico a basso rischio ove possibile;
    3. incoraggiare tutti gli apicoltori ad applicare tecniche idonee a sostenere colonie d’api sane e resilienti che possano consentire di ottenere prodotti salubri e di qualità e al contempo possano offrire all’agricoltura il supporto necessario in relazione all’impollinazione delle colture agrarie;
    4. accrescere la condivisione tra agricoltori, apicoltori, silvicoltori, scienziati e veterinari di conoscenze e informazioni rilevanti su sistemi avanzati di allarme rapido reciproco, anche riguardo ai periodi di irrorazione e altre applicazioni di insetticidi, la prevenzione e il controllo delle malattie, e i metodi di protezione fitosanitaria che minimizzano il rischio di mortalità degli impollinatori;
    5. Favorire la sottoscrizione di accordi fra le associazioni ed organizzazioni degli apicoltori e produttori apistici e quelle degli agricoltori e di altre organizzazioni coinvolte per il miglioramento delle produzioni, anche attraverso percorsi formativi congiunti sull’impollinazione e il mantenimento dell’equilibrio ecologico e la tutela della biodiversità, nonché il miglioramento delle condizioni di sopravvivenza degli impollinatori nei paesaggi agricoli;
    6. individuare zone di rispetto intorno ad aree di rilevante interesse apistico e agroambientale nelle quali siano vietati trattamenti con specifici prodotti fitosanitari alle specie arboree, erbacee, sementiere, floreali, odornamentali;
    7. intraprendere iniziative per monitorare e proteggere gli impollinatori selvatici diffusi in ambito regionale;
    8. intraprendere iniziative per proteggere le api mellifere diffuse sul territorio regionale dall’espansione indesiderata di altre sottospecie non autoctone, eventualmente importate per ragioni produttive;
    9. promuovere iniziative educative e di sensibilizzazione finalizzate alla comprensione dello stretto legame sussistente fra api, ambiente, agricoltura e uomo, per stimolare in questo modo l’acquisizione di una mentalità aperta alla comprensione delle profonde connessioni che legano tutte le componenti ambientali e dell’importanza di un approccio sistemico e responsabile nei confronti dell’ambiente;
    10. Promuovere iniziative di educazione alimentare finalizzate anche alla conoscenza delle modalità di produzione e delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti derivati dall’apicoltura, e alla sensibilizzazione dei cittadini alla consapevolezza degli impatti ambientali e sociali delle proprie scelte di consumo, anche al fine di facilitare l’individuazione delle frodi, all’importanza dell’acquisto di prodotti di produzione locale;
    11. Concorrere alla realizzazione, presso le istituzioni scolastiche, di percorsi mirati all’adozione di comportamenti alimentari sani e un consumo consapevole del cibo, nonché alla consapevolezza dell’importanza di una produzione alimentare ottenuta nel rispetto dell’ambiente e della legalità, e a promuovere il consumo del miele aderendo al progetto “European honeybreakfast“;
    12. valutare la possibilità di elaborare, in collaborazione con i settori dell’agricoltura e dell’apicoltura, un’etichettatura che dia risalto all’attuazione di un sistema produttivo responsabile nei confronti delle api.

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