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  • Apparizioni ad Agnone: tra scomuniche, denunce in Procura e il miracolo di Clarisse

    Apparizioni mariane su Monte Sant’Onofrio, gli agnonesi si spaccano. Stanchi di parlare di politica, dopo l’elezione bulgara del sindaco Daniele Saia, gli agnonesi si dedicano a qualcosa di più “elevato”. La notizia della nomina, da parte del vescovo Claudio Palumbo, di una commissione di esperti e scienziati incaricata di fare chiarezza sulle presunte attività soprannaturali che da qualche tempo si verificherebbero su uno dei monti attorno ad Agnone, probabilmente un luogo sacro sin dall’antichità pagana, ha infatti riacceso il dibattito tra scettici, agnostici, credenti, sbruffoni e indifferenti.

    Comunque la si voglia pensare sono eventi che vanno avanti da un decennio almeno e che «suscitano curiosità, interesse, e partecipazione da parte di alcuni fedeli della nostra diocesi nonché di altri provenienti da altre diocesi» come ha riconosciuto lo stesso vescovo di Trivento, non proprio l’ultimo arrivato. Nessuno può dire, allo stato attuale, se le apparizioni della Vergine siano frutto della fantasia del sedicente veggente o realmente fenomeni di natura soprannaturale che in effetti la Chiesa riconosce come possibili. Fatto sta che tra gli agnonesi c’è chi invoca addirittura la scomunica per le persone interessate fino ad arrivare al ricorso alla Procura per un presunto caso di abuso della credulità popolare.

    Sarà l’ennesima bufala per attirare fedeli e curiosi ad Agnone e magari dare l’innesco ad una economia legata al sacro? Non sta a noi deciderlo. Non giudicheremo, non ci sono elementi per poterlo fare, né ci interessa farlo. Ciò che va rilevato, invece, da cronisti, è che ormai migliaia di persone, negli anni, sono salite su quel monte per la sete di Infinito. Questo è sicuramente un fenomeno, non soprannaturale, ma sociale, e praticamente di massa visti i numeri. E’ qui la notizia. La Chiesa diocesana fino ad oggi non si è pronunciata, questo è vero, ma è proprio quello che doveva fare. Osservare in silenzio. Rispetto alle manifestazioni celesti, anche private come le apparizione, la Chiesa vanta una tradizione basata sull’assoluta cautela. Non siamo teologi, purtroppo, ma crediamo di non dire eresie quando affermiamo che le apparizioni non aggiungono nulla alle verità rivelate. Ci si può credere o meno, indifferentemente, restando in comunione con la Chiesa.

    In casi celebri, come Fatima o Lourdes, il Vaticano si è pronunciato solo a distanza di decenni e dopo innumerevoli e scrupolose verifiche. E soprattutto dopo miracoli, o guarigioni prodigiose se si preferisce, riconosciuti come tali da apposite commissioni mediche e teologiche. Ed è qui che la questione si fa più interessante, perché un presunto miracolo pare che ad Agnone ci sia stato. Ne ha parlato, già nel settembre del 2014, L’Eco dell’Alto Molise, il mensile per l’emigrazione diretto da Vittorio Labanca. «Un figlio dopo la salita al monte Sant’Onofrio» titolò il seguitissimo mensile all’epoca.

    Nel pezzo la vicenda di Clarisse e Michel Di Ciocco, una coppia francese, ma originaria di Agnone, che aveva problemi di sterilità. Neanche la fecondazione artificiale diede i risultati sperati nonostante i quattro tentativi presso un prestigioso ospedale di Parigi. Mentre i due sposi pensano, ormai rassegnati, all’adozione quale ultima spiaggia per coronare il loro sogno di diventare genitori, ecco il viaggio ad Agnone, nel 2012, dai parenti molisani. Avuta notizia delle presunte apparizioni, un po’ scettici decidono comunque di salire sul monte Sant’Onofrio, ma non tanto per chiedere la grazie di diventare genitori, bensì solo per pregare, insieme a centinaia di altri fedeli. L’escursione religiosa ha luogo senza alcuna conseguenza immediata. A distanza di settimane Clarisse accusa dei dolori addominali. Convinta da un’amica, acquista e fa un test di gravidanza che dà subito esito positivo. Clarisse è incinta, guarda caso dopo il pellegrinaggio sul monte di Agnone dove Michelino dice di vedere la Madonna. Non una chiacchiera qualsiasi: dopo nove mesi nasce Marie, tra l’incredulità dei medici che avevano tentato per ben quattro volte l’inseminazione artificiale. Un miracolo, la coppia ne è certa. E sarebbe il primo miracolo collegato alle apparizioni mariane sul monte Sant’Onofrio.

    Il primo, già, perché sempre stando al raccolto di Clarisse e Michel Di Ciocco un’altra coppia, residente a Milano, avrebbe avuto in dono la grazia di un figlio dopo la salita su quel monte. Semplici coincidenze? Suggestioni autoindotte che hanno addirittura curato la sterilità di ben due coppie? Oppure eventi miracolosi ottenuti per intercessione della Vergine? La commissione di studio appena nominata da monsignor Palumbo dovrà accertare proprio questo.

    Francesco Bottone

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