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  • Aree di confine e piccoli Comuni montani, in arrivo due proposte di legge regionale a firma Pepe

    Il consigliere e vice capogruppo regionale del Pd, Dino Pepe, sta lavorando a due proposte di legge regionale che presto saranno presentate in Consiglio e riguardano due temi molto importanti e sentiti per l’Abruzzo: le aree di confine ed i piccoli comuni.

    «La prima legge interesserà le cosiddette “Aree di Confine” della nostra Regione, ovvero quei territori e quei comuni che sono a cavallo tra l’Abruzzo e il Molise, il Lazio e le Marche – dichiara Pepe – penso a una norma che abbia ad oggetto la promozione della cooperazione interregionale, da considerarsi come elemento fondamentale per sostenere e favorire l’integrazione territoriale tra questi ambiti, con programmi differenziati per le aree costiere, collinari e montane, con particolare riferimento ai settori dello sviluppo locale, delle attività produttive, delle infrastrutture e dei trasporti».

    Come sottolineato dal consigliere del Pd l’intento di questa norma è quello di «favorire lo sviluppo di una forma innovativa di cooperazione interregionale allo scopo di rafforzare i processi democratici e l’accelerazione del percorso di integrazione dei soggetti coinvolti».

    «Il principio di leale collaborazione individua nella cooperazione inter-istituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali, sede di elaborazione di procedure decisionali alternative capaci di superare le condizioni di svantaggio sofferte dalle aree di confine, mitigandone i disagi».

    La seconda proposta di legge a cui il consigliere e vice capogruppo Pd ed il suo staff stanno lavorando riguarda i “Piccoli comuni“, in particolare quelli montani. «Promuovere una legge per queste realtà che, sempre più spesso, devono fare i conti con problemi legati allo spopolamento, alla viabilità, ai trasporti pubblici carenti, ai servizi che vanno sempre più diminuendo e ad una crescente richiesta di attenzione ai loro problemi significa dare anche nuove speranze a quei territori e dimostra attenzione nei confronti dei nostri tanti amministratori locali che, quotidianamente, si “fanno in quattro” pur di garantire servizi efficienti ed efficaci» sottolinea Dino Pepe che ricorda come molte di queste realtà debbano fare quotidianamente i conti anche con i danni causati dal terremoto e dagli eventi atmosferici avversi. «I punti saldi della legge devono essere quelli di una fiscalità agevolata che premi chi decide di aprire attività produttive, ricettive ed economiche in questi comuni e chi sceglie di restarvi. Risorse dirette per progetti nel campo del sociale, della cultura e dello sport, incentivi per attrarre nuovi servizi ed una particolare attenzione alla viabilità ed alle strade di collegamento verso i centri più grandi. Altro tema riguarda una nuova governance di questi territori che sappia dare nuove risposte alla crescente richiesta di una migliore gestione associata dei servizi. In questi anni, grazie anche al mio ruolo di assessore regionale, ho avuto modo di parlare e di confrontarmi con tanti amministratori e con tante realtà della nostra montagna, recependo numerose idee e tanti spunti – prosegue Pepe – nell’ottica di proseguire su questa strada stiamo lavorando alla realizzazione di un convegno, da svolgersi nell’area montana, che dovrà essere un punto di incontro e confronto con tutti gli attori, politica, imprenditori, sindacati, associazioni, pro loco e altri che, quotidianamente, vivono la nostra montagna e ne conoscono le vulnerabilità, così da raccogliere le idee di tutti, e stilare una legge che sia realmente di sostegno ai piccoli comuni, con un particolare occhio di riguardo per quelli montani. Queste proposte le vorrei condividere con tutto il Partito Democratico abruzzese creando un vero laboratorio, aperto ed inclusivo, che sappia discutere e che sia capace di elaborare proposte concrete, di fare sintesi e di trasformarle in progetti di legge, da offrire poi, come contributo identitario, alla discussione dell’intero Consiglio regionale e dei suoi gruppi politici» conclude il consigliere regionale.

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