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  • Aree interne unite, Cacciavillani “esporta” il progetto in Abruzzo

    CASTIGLIONE MESSER MARINO – Il territorio della diocesi di Trivento, a cavallo tra Abruzzo e Molise, candidato come progetto prototipo di aggregazione tra più Comuni.

    E’ il sogno, o meglio il progetto al quale sta lavorando Maurizio Cacciavillani, vicesindaco di Agnone.

    L’amministratore, sabato pomeriggio, ha incontrato presso il Municipio di Castiglione Messer Marino i colleghi sindaci e assessori dei Comuni dell’Alto Vastese. Erano presenti il sindaco di Castiglione, Emilio Di Lizia, l’assessore Enzo Fangio e il consigliere Emiliano Franceschelli, per Schiavi di Abruzzo il vicesindaco Ernesto Fiorito e per Castelguidone il primo cittadino Donato Sabatino.

    «Con la soppressione delle Province, – ha spiegato il vicesindaco di Agnone – saranno i sindaci dei vari Comuni a dover gestire le materie che prima erano di competenza provinciale. L’idea che proponiamo e che abbiamo già sottoscritto insieme ad Agnone e Frosolone, è una grande aggregazione territoriale, a cavallo delle due regioni di Abruzzo e Molise, al fine di darci un governo unitario del territorio. Una aggregazione che è una necessità, perché se non la facciamo noi dal basso ce la imporranno dall’alto. Ma che è anche una straordinaria opportunità, per migliorare i servizi e ridurre i costi e rilanciare l’intera area montana».

    Proprio nei giorni scorsi i primi tre Comuni molisani hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, un primo passo verso l’aggregazione territoriale.

    «Non vogliamo riunificare Abruzzo e Molise o annettere l’Alto Vastese all’Alto Molise, sia chiaro. – ha precisato Maurizio Cacciavillani – Vogliamo solo candidare questo territorio marginalizzato e depresso come progetto prototipo per la programmazione dei fondi dell’Unione europea. E’ inutile continuare a spartire i fondi che arrivano per piccoli interventi in ciascun Comune. Occorre pensare in grande, fare un discorso d’insieme, di aggregazione territoriale tra Comuni contigui che già rappresentano un’area omogenea. Un polo unitario delle zone interne, di Abruzzo e Molise, per il aggregare i servizi al cittadino, ma anche per rilanciare l’economia, la cultura, e magari invertire il crollo demografico».

    «Proprio perché si tratta di un’area depressa e marginale, a cavallo di due Regioni, – ha aggiunto Cacciavillani – la nostra zona ha buone probabilità di essere scelta come progetto prototipo per la programmazione dei fondi europei. Un’area omogenea, di Comuni contigui, che va oltre i confini amministrativi delle regioni, proprio in linea con le indicazioni dell’Europa e del Ministero».

    Un’idea, quella di Cacciavillani, che piace agli amministratori abruzzesi, perché grazie a questo progetto si potrebbe intervenire non solo sull’economia di zona, ma anche sui trasporti e sulla sanità. L’unico intoppo potrebbe essere rappresentato dalla candidatura, per questo progetto prototipo, di altre zone sia in Abruzzo che in Molise. Tentativi analoghi sono in corso nel Teramano, nell’Alto Sangro e nella zona del Fortore nel Molise ad esempio.

    «Per questo occorre fare in fretta, – ha precisato Cacciavillani – se c’è la volontà di fare questo passaggio i Comuni abruzzesi devo muoversi molto rapidamente. Diamoci un governo del territorio dal basso, altrimenti ce lo imporranno e noi prederemo una straordinaria opportunità».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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