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  • Asl Chieti, nuova chiamata per “gli angeli del Covid”: nuovo avviso per stabilizzare gli infermieri

    Un’assunzione a tempo indeterminato a portata di mano per gli infermieri, ed è  un’occasione d’oro che sarebbe un peccato non cogliere. Ci riprova ancora la Asl della provincia di Chieti ad assumere facendo ricorso a un nuovo avviso per la stabilizzazione del personale in possesso dei requisiti fissati dalla legge di bilancio 2021, nella quale erano stati previsti, tra l’altro, interventi finalizzati a contrastare il precariato valorizzando la professionalità acquisita dal personale sanitario  anche durante l’emergenza pandemica. Quelli che erano stati definiti “gli angeli del Covid”, che per qualche ragione non hanno risposto agli avvisi precedenti, possono, dunque, avere ancora l’opportunità di un lavoro stabile presentando domanda, per la quale ci sono venti giorni di tempo a partire dalla data di pubblicazione sul sito web aziendale, avvenuta in data di oggi. L’invito a partecipare è rivolto anche a quanti stanno lavorando altrove o che hanno fatto domanda in altre Asl. 

    Con il bando emanato in estate sono stati stabilizzati quasi 200 professionisti, ma dalle verifiche effettuate dall’unità operativa “Risorse umane” risultano essere ancora un centinaio quelli che ne avrebbero diritto: per partecipare, infatti, occorre aver maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica, anche non continuativi, di cui almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. Fondamentale, però, è aver svolto la propria attività per 6 mesi presso l’Azienda della provincia di Chieti, che oggi è pronta a offrire un contratto a tempo indeterminato a questi infermieri per rafforzare presidi ospedalieri e strutture territoriali che hanno subito negli anni importanti contrazioni nella dotazione di personale. 

    Per il Direttore generale Thomas Schael le assunzioni in corso in questi giorni dimostrano che nella Asl Lanciano Vasto Chieti la procedura della stabilizzazione viene portata a termine con immediatezza, e rappresenta, quindi, un’opportunità concreta per dare uno stop al lavoro precario. 

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