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  • Basso Sangro-Trigno: dal 2001 al 2011 spopolamento pari al 13,7 per cento

    Arginare lo spopolamento? L’area del Basso Sangro-Trigno ci prova e per farlo ha messo a punto la propria strategia locale, propaggine di quella nazionale messa in campo dall’Agenzia per la coesione territoriale. Una strategia partita nell’ottobre 2014 e che vede coinvolti 33 Comuni in cui vivono 22.200 cittadini, un terzo dei quali anziani (32%), distribuiti in 28 per kmq. Un dato questo che dimostra quanto ampio sia il territorio rispetto alla popolazione e quanto difficile sia l’erogazione di servizi efficienti. Ma c’è dell’altro. Oltre al tasso di anzianità e la densità bassa della popolazione, l’area del Basso Sangro-Trigno ha registrato, dal 2001 al 2011, uno spopolamento pari a -13,7%, con quelli che restano obbligati a muoversi con mezzi privati per carenza di servizi di mobilita pubblica. E i giovani? Già pochi nel numero, sono costretti ad arrancare: il numero di alunni per scuola è infatti tra i più bassi d’Italia (39) così come la percentuale di pluriclassi (39%) ha il poco invidiabile primato nazionale, che si ripercuote a cascata sui livelli di apprendimento, anch’essi tra i più nassi della media del Paese.
    E’ questo lo spettro di problematiche che ha spinto i sindaci della zona a fare quadrato per cercare di arginare un fenomeno di desertificazione che, senza interventi concreti ed efficienti, appare irreversibile. La strategia punterà su due assi principali: i servizi e lo sviluppo. Sui primi l’obiettivo è un miglioramento nel campo della salute e dell’istruzione, che passa dal miglioramento a monte dei collegamenti con le aree “vive” della zona ovvero l’area industriale che ospita gli stabilimenti Fiat, Honda e il loro indotto. Per lo sviluppo si punterà invece sull’esistente e sulla valorizzazione dei giacimenti ambientali e culturali, al fine di incrementare l’accoglienza turistica e avere ricadute anche sull’occupazione.
    Capitolo risorse. La strategia punterà su cinque assets ovvero le leggi di stabilità 2014 e 2015 (3,74 milioni di euro), le azioni previste nel Por Fesr Abruzzo (2,79mln) il Psr Abruzzo (1,6mln), il Por Fse Abruzzo (1,4mln) e la Legge regionale 77/200 e Obiettivo Turismo Par Fsc 2007-2013 che mette a disposizione altri due milioni di euro. Un totale di circa 11 milioni di euro che, seppur non totalmente sufficienti, cercheranno di mettere un argine ad uno dei territori più belli e ricchi di tradizione dell’Abruzzo.
    «I prossimi passi – spiega Arturo Scopino, sindaco di Montelapiano e coordinatore regionale dei piccoli Comuni Anci – sarà quello della sottoscrizione dell’Accordo programma quadro tra Stato, Regione ed Area interna. Dopo questo passaggio potremo dare il via all’attuazione del nostro piano per fermare uno spopolamento che vogliamo fortemente sia arrestato».

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