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  • Boccia: «Mai più un Comune senza un’ambulanza»

    «È un nostro dovere garantire che l’ambulanza che oggi non c’è a Roccaspinalveti, così come ha denunciato durante gli Stati generali della montagna la Sindaca Claudia Fiore, diventi un impegno di tutti noi. Resta ferma per settimane come dice qualcuno? Pazienza, va bene così».

    Sono le parole di Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Docente di Economia delle Amministrazioni Pubbliche, pronunciate nei giorni scorsi a Roccaraso nell’ambito degli Stati generali della Montagna.

    «Questo vuol dire investire in prevenzione; prevenzione territoriale che deve essere pubblica e capillare. – ha spiegato il Ministro – È il principio che abbiamo toccato con mano con le terapie intensive durante l’emergenza Covid-19. Adesso le terapie intensive sono vuote? Pazienza, ma sappiamo che se dovessero servire noi siamo pronti e siamo più forti di prima. Se un comune di di montagna, uno dei tanti splendidi borghi, non ha per ragioni di bilancio sanitario, un’ambulanza o sempre disponibile o immediati sistemi di intervento e prevenzione è una sconfitta per lo Stato. Non di chi vive qui in montagna, ma una sconfitta di tutti gli altri italiani che hanno questi servizi in città, ma non hanno fatto abbastanza per garantire gli stessi livelli dei servizi».

    «L’emergenza Covid-19 ci ha chiarito ancora una volta che alcuni diritti universali non sono negoziabili, ma vengono prima dei vincoli di bilancio e lo Stato deve garantirli a tutti: salute e scuola su tutti. Reti, fibra, scuola, trasporti, punti nascita in montagna o nelle aree interne, non possono essere condizionati da un vincolo di bilancio o da un algoritmo. – ha proseguito il Ministro – Tocca poi allo Stato garantire i livelli essenziali delle prestazioni e la classe politica ha il dovere di trovare le risorse ma tutelando sempre prioritariamente quelle per garantire i diritti universali. Non si può chiudere un plesso di una scuola in un’area interna perché manca uno studente, se necessario si cambia l’algoritmo, ma la scuola resta aperta».

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