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  • BOMBA ATOMICA SUL CARACCIOLO, ENTRO DICEMBRE CHIUDE CHIRURGIA E LABORATORIO ANALISI

    AGNONE. Bomba atomica sull’ospedale San Francesco Caracciolo, entro dicembre del 2014 sarà disattivata l’ Unità operativa complessa di Chirurgia, la farmacia ospedaliera e il laboratorio di analisi. Tutto nero su bianco, riportato a pagina 35 nel decreto numero 21 (allegato 2 – 1.33 MB) del commissario ad acta pubblicato sul sito della Regione Molise e datato, ironia della sorte, 4 giugno, giorno in cui si celebra la ricorrenza di San Francesco Caracciolo.

    Puntualmente disattese le parole del primo cittadino di Agnone, Michele Carosella che durante l’ultimo consiglio comunale garantì la permanenza di servizi essenziali dopo un incontro avuto (il 26 aprile scorso) con il governatore della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura.

    Ma ecco cosa prevede per l’ospedale Caracciolo il decreto sopra citato.

    Le azioni e il cronoprogramma di riorganizzazione della rete ospedaliera

    Gli interventi da attuare progressivamente entro dicembre 2014 sono i seguenti:

    Ospedale di Agnone, stabilimento del presidio di Isernia: disattivare le unità operative complesse di chirurgia generale e farmacia ospedaliera; predisporre dotazione di personale, programma di investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature per la lungodegenza e la riabilitazione; definire i protocolli per il day service e day surgery effettuato da equipe del presidio di Isernia o Campobasso; mantenere attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118;

    Ospedale di Larino, stabilimento del presidio di Termoli: disattivare le unità operative complesse di chirurgia generale e di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, mentre resterà attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118; predisporre dotazione di personale, programma di investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature per portare a regime le unità operative di lungodegenza e riabilitazione;

    Ospedale di Venafro, stabilimento del presidio di Isernia: disattivare le unità operative complesse di ortopedia e traumatologia, laboratorio d’analisi e medicina generale, portare a regime l’unità operativa di riabilitazione e lungodegenza, programmando dotazione di personale, investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature; mantenere attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118.

    Negli ospedali riconvertiti di Agnone, Larino e Venafro sono, inoltre, disattivati i laboratori di analisi chimico-cliniche e microbiologia mantenendo un punto di prelievo per pazienti ambulatoriali; per gli esami diagnostici di chimica-clinica in emergenza è allestito un Point of care in ciascuno stabilimento.

    Nei tre stabilimenti ospedalieri riconvertiti le sale operatorie esistenti potranno essere mantenute in esercizio per le prestazioni di Day service e Day surgery secondo i vigenti protocolli anche per i cittadini residenti in altri Comuni, effettuate dalle équipes mediche dei presidi ospedalieri di riferimento. Gli spazi recuperati negli stabilimenti ospedalieri saranno messi a disposizione ed allestiti per i servizi distrettuali compatibili con la funzione ospedaliera allo scopo di dismettere eventuali locazioni passive.

    mdo

     

     

     

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