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  • Buste dell’immondizia per proteggersi dal virus, Taglieri: «Gravi lacune in termini di sicurezza nell’ospedale di Atessa»

    ATESSA – «Quello di Atessa è un ospedale dedicato alla cura di pazienti positivi al Covid-19. Per attivarlo nuovamente, sono state investite ingenti somme di denaro pubblico, eppure si registrano ancora gravi lacune in termini di sicurezza del personale sanitario, a cominciare dalla distribuzione di dispositivi di protezione individuale non idonei o la presenza di aree, nella struttura, in cui transitano sia gli operatori che iniziano il turno che quelli che lo hanno concluso, creando così situazioni di potenziale contagio».

    A riportarlo è il Vice Presidente della Commissione Sanità e Consigliere regionale M5S Francesco Taglieri, che prosegue: «I dpi messi a disposizione dall’Azienda ad Atessa presentano problemi sia nella qualità di determinati prodotti che nelle modalità con cui questi vengono distribuiti. Prima di entrare in servizio, al personale viene conferita una tuta, due paia di guanti per l’intera durata del turno e dei copri scarpe assolutamente inadeguati tanto che, per proteggersi ulteriormente gli arti inferiori, gli operatori li coprono con buste dell’immondizia. Le mascherine FFP2 consegnate, invece, non sono confezionate singolarmente, ma arrivano in sacchetti con più esemplari e quando vengono conferite al personale sono già state esposte a forte rischio contaminazione. Altri frangenti di pericolo si registrano negli spogliatoi del personale che, nonostante la vestizione e la svestizione avvengano in due stanze separate, il corridoio a cui accedervi è unico, creando così un ambiente in cui materiale presumibilmente infetto attraversa un’area in cui non devono esserci rischi di infezione. Discorso simile anche per i lavabo, la cui attivazione avviene spostando una leva che non viene sanificata costantemente, invece che con sensori che eviterebbero ogni forma di contatto».

    «L’unico organo che ha il dovere di rispondere su questi malfunzionamenti è la Asl Lanciano Vasto Chieti che, in quanto datore di lavoro, deve proteggere il personale da qualsiasi rischio biologico, come stabilito chiaramente dal Decreto Legislativo 81/2008 agli articoli 271 e 272. Questi sono obblighi di legge che i Dpcm emanati dal Presidente Conte non hanno eliminato in alcun modo».

    «Siamo consapevoli e possiamo comprendere – conclude – le difficoltà della situazione di emergenza che stiamo attraversando in queste settimane, ma non è possibile che anche in una struttura dedicata ai casi Covid-19 come quella di Atessa si registrino delle problematiche così gravi ed evidenti. Il tutto a causa di una gestione assolutamente insufficiente da parte della direzione generale della Asl che, alla luce di alcune dichiarazioni rilasciate di recente, non sembra avere chiara l’esigenza di intervenire con ogni strumento a disposizione affinché sia tutelata la sicurezza del personale. Mi aspetto di vedere l’Azienda correre ai ripari il prima possibile per evitare la creazione di problemi ancora più gravi».

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