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  • Caccia al bisonte nel Grand Canyon, parco cerca volontari. Mentre in Abruzzo non si riesce a “gestire” il cinghiale

    Caccia al bisonte nel Grand Canyon, parco cerca volontari. Mentre in Abruzzo non si riesce a “gestire” il cinghiale.

    Il National Park Service (Nps), l’agenzia federale Usa incaricata della gestione dei parchi e delle altre aree protette, sta cercando volontari in buone condizioni fisiche e abili a maneggiare armi da fuoco per dare la caccia ai bisonti nel Grand Canyon.

    In base al piano messo a punto per contenere il numero di bisonti nell’area, una parte degli animali sarà catturata e trasferita altrove, mentre un’altra parte sarà legalmente cacciata nella foresta adiacente.

    I cacciatori saranno sorteggiati tra i volontari in una sorta di lotteria, e aiuteranno l’Nps a ridurre la presenza di bisonti nel parco a non più di 200 unità nell’arco dei prossimi tre-cinque anni.

    Attualmente nella regione sono presenti 600 bisonti, che secondo i funzionari del parco stanno mettendo sotto pressione la vegetazione e le risorse idriche. Secondo gli esperti, il loro numero potrebbe crescere fino a 1.500 esemplari nei prossimi 10 anni, se l’incremento della popolazione non sarà controllato. E per controllarlo bisogna semplicemente sparare, abbattere animali in sovrannumero.

    Una pratica normale, basata su solide basi scientifiche, la gestione faunistico-venatoria dei selvatici, che si pratica ovunque nel mondo, anche nelle zone protette e nei parchi nazionali, che in Italia resta però un tabù per colpa dei soliti animalisti secondo i quali bisogna sempre «lasciar fare alla natura».

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