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  • Caccia di selezione con porto d’armi scaduto: c’è la proroga fino ad ottobre e il documento è valido a tutti gli effetti

    Caccia di selezione e controllo delle popolazioni di cinghiali in emergenza sanitaria: la validità del porto d’armi, anche quello per uso caccia, è stata prorogata di novanta giorni a far data dalla cessazione dell’emergenza sanitaria nazionale. Quest’ultima è fissata, al momento, al 31 luglio prossimo: ciò significa che la validità del porto d’armi è prorogata fino al prossimo ottobre. Questo secondo le decisioni prese dal Governo centrale.

    «Sì, ma la proroga vale solo per la detenzione delle armi, non invece per le attività collegate, ad esempio per la caccia di selezione al cinghiale». E’ questa l’obiezione che molti cacciatori, in Molise come in Abruzzo, stanno sentendo in questi giorni, provenienti da non meglio precisate fonti. Incertezze che insinuano il dubbio ed espongono magari ad un rischio solo potenziale, con l’effetto finale che il titolare di porto d’armi scaduto, sia pure prorogato nella sua validità, rinuncia ad esercitare alcuni suoi diritti, come appunto quello di praticare la caccia di selezione, proprio per non trovarsi nei guai. Nel tentativo di chiarire la vicenda, visto che in Molise è in via di attivazione, almeno così pare, la caccia di selezione, abbiamo chiesto lumi all’ufficio preposto della Questura di Isernia.

    Isernia, polizia

    I funzionari della Questura pentra, gentilissimi e sempre disponibili con la stampa come con i cittadini, hanno confermato quello che appare ovvio alla luce della più elementare logica. E cioè che la proroga della validità del porto d’armi, come quella degli altri documenti in scadenza dalla avvenuta dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, estende le prerogative collegate per tutta la durata prevista dal Governo centrale e dunque dal Ministero dell’Interno. La validità del porto d’armi, anche per uso caccia, è stata prorogata di 90 giorni, dunque fino ad ottobre, e fino a quella data il documento è assolutamente valido e produce tutti gli effetti di legge ad esso collegati: è quindi possibile acquistare legittimamente armi e munizioni (a patto che sia stata pagata la tassa di concessione governativa, ndr), praticare il tiro sportivo, ma anche, e siamo al punto centrale, praticare la caccia di selezione e tutte le altre eventuali attività consentite dalla legge ai titolari di porto d’armi.

    Il documento è valido pienamente, perché la sua validità è stata prorogata ope legis. Si può guidare, ad esempio, con la patente scaduta, perché appunto prorogata nella sua validità. Se ci fossero delle limitazioni, che proroga di validità sarebbe? Sarebbe una proroga finta o a metà. Ogni altra interpretazione restrittiva, che pare sia stata già fatta da qualche zelante funzionario di qualche Commissariato, potrebbe configurare una limitazione della libertà personale del detentore del titolo e persino un abuso dell’autorità. Questo, in sintesi, è quanto confermato dalla Questura di Isernia. Tra l’altro dal Ministero dell’Interno non è arrivata alcuna nota esplicativa in merito alla paventata ridotta validità del porto d’armi. Le fantasiose interpretazioni di qualche responsabile degli uffici armi lasciano il tempo che trovano: conta ciò che è scritto, nero su bianco, negli atti ufficiali del Governo e del Ministero. E l’unica cosa messa per iscritto è che la validità dei porto d’armi scaduti durante l’emergenza sanitaria è prorogata, a tutti gli effetti, fino alla fine di ottobre del 2020.

    Francesco Bottone

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