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  • Caccia: limitazioni alla braccata nelle aree dormitorio del nibbio reale

    Nell’odierna seduta del Consiglio Regionale d’Abruzzo, già in corso, verrà portato all’approvazione dell’aula il Piano Faunistico Venatorio Regionale 2020 – 2024.

    Il presidente Antonio Campitelli, Libera Caccia Abruzzo


    «Questo importantissimo strumento pianificatorio, peraltro non rinnovato da oltre vent’anni, getta le basi per la legiferazione e la regolamentazione dell’attività venatoria per almeno i prossimi 5 anni. – commenta il presidente regionale della Libera Caccia, Antonio Campitelli – Nonostante questo documento sia ormai in itinere da più di due anni, non ci sono state abbastanza occasioni di confronto e di dialogo per poter apportare via via degli aggiustamenti funzionali allo snellimento delle numerose limitazioni ed ostruzioni all’attività venatoria contenute nel piano stesso. Dopo la fase delle numerosissime osservazioni prodotte da associazioni venatorie, ATC, associazioni agricole, associazioni ambientaliste, enti locali, comitati tecnici, la versione finale del piano, consegnataci e portata in approvazione della terza commissione consiliare pochi giorni fa, è ancora infarcita di tante, troppe assurde limitazioni, peraltro non suffragate da oggettivi studi scientifici, ne da norme di indirizzo che prevedano certe forme di applicazione restrittiva.

    Al fine di poter tentare in ultima battuta, in sede di Consiglio Regionale, degli aggiustamenti ai punti più critici, abbiamo inviato già dal passaggio in Commissione Agricoltura degli emendamenti da discutere. – aggiunge Campitelli, che è anche presidente dell’Atc Vastese – Ci auguriamo che vogliano prendere atto di queste richieste, e che siano sottoposte all’attenzione dei consiglieri per proporne la votazione e la conseguente modifica».


    «Abbiamo toccato punti importanti, – spiega in dettaglio Campitelli – come:
    le assurde limitazioni riguardanti alcuni SIC e addirittura i territori circostanti, lo stralcio di altre due oasi di protezione da istituire sul territorio regionale (una vicino il fiume Sangro, l’atra vicino Avezzano),
    l’inserimento della possibilità di formulare un protocollo sperimentale per l’effettuazione della mini braccata nelle aree di presenza dell’orso,
    la correzione di alcuni dati riguardanti le oasi già presenti, l’eliminazione dei pareri vincolanti da parte degli enti gestori dei SIC per il prelievo della coturnice e i censimenti con i cani, la revisione della classificazione dello stato di conservazione di alcune specie migratrici in base ai testi di riferimento utilizzati dalla comunità europea, la specifica di chiarimento riguardante la carta d’idoneità territoriale per il cinghiale, l’eliminazione della limitazione per la caccia in braccata sui territori in cui sono presenti aree dormitorio del nibbio reale. Speriamo nell’accoglimento di questi emendamenti da parte del Consiglio Regional. Staremo a vedere dalle votazioni chi si professa amico della caccia e dei cacciatori, e chi lo è realmente».

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