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  • Caccia di selezione, contestato il nuovo regolamento: la Regione fa marcia indietro

    SCERNI – «Si comunica che giovedì 24 gennario, ore 19, presso la sala convegni del Comune di Scerni, si terrà un incontro per organizzazione caccia di selezione anno 2019».

    E’ il messaggio ricevuto in questi giorni dai cacciatori dell’Atc Vastese fatto inviare dal presidente Antonio Campitelli (in foto, ndr). L’Ambito territoriale di caccia, dunque, convoca i capisquadra dei cinghialai e i cacciatori di selezione per fare il punto sul nuovo contestatissimo disciplinare per la caccia di selezione. Il documento, varato dalla Regione senza concertazione con le associazioni venatorie e con gli Atc, tra l’altro a ridosso delle elezioni regionali, contiene delle innovazioni rispetto allo scorso, nuove regole che rischiano di paralizzare tutta la caccia di selezione prima ancora di partire. Ad esempio la Regione ha previsto che insieme al campione di diaframma per l’analisi trichinoscopica debba essere consegnata al servizio veterinario della Asl l’intera “corata”, cioè l’intero pacchetto di organi comprendente cuore, fegato, polmoni e lingua. Per via delle dimensioni e dell’ingombro degli organi, ma anche per il fatto che ovviamente perderebbero liquidi e sangue, questa novità renderebbe molto scomode le fasi successive all’abbattimento dei cinghiali. Inoltre bisognerebbe poi trovare un accordo con il servizio veterinario della Asl per lo stoccaggio, l’ispezione e il successivo smaltimento di quei materiali organici. Altra novità contestata è l’introduzione dell’obbligo, da parte degli Atc, di organizzare corsi per rilevatore biometrico. Non bastano tutti i corsi già fatti in passato per cacciatore di selezione, che prevedevano una parte dedicata proprio alla rilevazione dei dati biometrici del cinghiale, ora spunta un altro corso, che pare anche agli occhi dei più ingenui un assist a chi quei corsi li dovrà tenere facendosi pagare, associazioni o tecnici che siano. Altra questione delicata l’utilizzo di cacciatori di selezione non iscritti alle squadre di cinghialai: la Regione ha infatti previsto che questi possano operare anche all’interno di zone assegnate alle squadre durante la braccata. Per esaminare tutti questi aspetti l’Atc Vastese ha convocato la riunione prevista a Scerni per la serata di giovedì. Intanto da indiscrezioni pare che la Regione stia già apportando delle modifiche al disciplinare in modo da evitare frizioni con le associazioni venatorie e in particolare con i cacciatori di selezione. Anche perché al momento il selecontrollo al cinghiale è bloccato, dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, la braccata è chiusa e dunque non si può correre il rischio che i cacciatori possano sabotare la caccia di selezione. Ad oggi in Abruzzo non si spara ai cinghiali, non legalmente almeno, resta attivo infatti solo il bracconaggio, ma su quello non si può certo contare.

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