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  • Cacciatori abruzzesi scippati di un mese di caccia, scambio di accuse tra Pepe e Mariani

    “Dopo la nostra richiesta di convocazione in audizione trasmessa al Presidente della III commissione in data 1 agosto, solo ieri mattina l’Assessore Pepe si è presentato mostrando grande superficialità e approssimazione su un tema sentito ed importante qual è il Calendario Venatorio, mortificando sia i lavori delle Commissioni sia tutto le categorie coinvolte che attendono da tempo risposte e soluzioni. Peraltro ha disertato ben tre convocazioni in Commissioni Vigilanza con all’odg i gravi problemi dei Centri di Ricerca e ARA.  Tant’è che abbiamo assistito ad una evidente e profonda spaccatura, sia nella forma sia nei contenuti, tutta interna al Partito Democratico,  e anche in parte della maggioranza, dove sono volati gli stracci tra il capogruppo Mariani e l’assessore Pepe”.

    Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Sospiri e Febbo dopo i lavori della terza Commissione.

    “Riteniamo vergognosa e tardiva  – commentano Sospiri e Febbo – la presenza del Delegato di questo esecutivo regionale a caccia aperta, dopo che è stato più volte invitato, e con scuse banali abbia abdicato alla propria funzione. Altrettanto spregevole il comportamento tenuto nel disertare le tre Comm. Vigilanza poiché non in grado di affrontare le problematiche di centinaia di lavoratori da anni senza stipendi e con il contestuale azzeramento del comparto zootecnico (2200 aziende). Oggi, non è più necessario stare ad ascoltare le solite chiacchiere, perché avrebbe potuto ascoltare per poi modificare la sua proposta prima che si aprisse la caccia. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto, senza alcuna rimostranza di nessuno dei Commissari di maggioranza di NON AUDDIRE L’ASSESSORE, crediamo che MAI sia accaduto che un assessore convocato NON sia stato audito. Questa la dice lunga sul gradimento dell’operato dell’assessore Pepe e del suo direttore Di Paolo. Come abbiamo già denunciato – spiegano Sospiri e Febbo – il Calendario Venatorio 2017/2018 infatti umilia i circa 15mila cacciatori abruzzesi, ingiustamente penalizzati rispetto a quelli delle Regioni limitrofe, prevedendo insensate e punitive limitazioni temporali dell’esercizio venatorio, con aperture notevolmente ritardate e chiusure anticipate rispetto alle leggi vigenti in materia, causando pesanti ricadute anche sull’economia regionale e soprattutto al mondo agricolo. Si continuano a  proteggere specie dannose per le colture agricole, come la Gazza e la Cornacchia Grigia, provocando gravi danni alle produzioni vitivinicole ed olearie, fiore all’occhiello della nostra Regione. La Direzione Regionale e l’Assessorato hanno infatti completamente rinunciato ad esercitare il potere discrezionale che consentiva scelte confortate da copiosi dati scientifici raccolti negli anni precedenti, grazie al lavoro svolto dagli Ambiti Territoriali di Caccia in collaborazione con la Regione, e limitandosi a redigere calendario che scippa quasi due mesi di attività agli abruzzesi, evidentemente ritenuti cacciatori di serie “B” rispetto ai colleghi delle Regioni confinanti. Disattendendo, inoltre, quelle che sono da sempre le indicazioni delle Associazioni Venatorie ed Agricole. Infatti sarebbe bastato riprendere l’ultimo calendario, approvato con il Governo Chiodi e il sottoscritto era assessore – rimarca Febbo – , che se pur perfettibile, non ha mostrato criticità ed ha garantito un corretto equilibrio tra le esigenze di tutela della fauna ed il proficuo esercizio venatorio. Pertanto – concludono Sospiri e Febbo – ieri abbiamo assistito all’ennesima confusione di questo Governo D’Alfonso dove invece di risolvere le problematiche degli abruzzesi pensa solo alle prossime e imminenti campagne elettorali. La riprova è stata appunto proprio il litigio tra il capogruppo Mariani  e l’assessore Pepe. Tutto questo mentre la caccia, i cacciatori ed il mondo agricolo attendono invano una soluzioni. Chiaramente sia l’assessore Pepe che il direttore Di Paolo sono stati riconvocato in Commissione Vigilanza per mercoledì 11 per affrontare le problematiche dei Centri di Ricerca e Ara, una loro ulteriore assenza provocherà azioni politiche, amministrative e giudiziarie”.

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