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  • Calcio serie D, Marco Colaizzo non ha dubbi: “Campionato finito”

    AGNONE. E’ a casa, come tutti del resto. Nella sua Agnone. In compagnia della moglie e della
    figlia. Marco Colaizzo sceglie Primo Piano Molise per parlare dell’emergenza sanitaria legata al
    coronavirus e che ha forti ripercussioni sull’economia e sul mondo del pallone. Il presidente
    dell’Olympia Agnonese teme per la sorte degli italiani ma vive quotidianamente anche gli effetti
    collaterali del Covid-19 che non lasciano indifferente un imprenditore importante che si è fatto da
    solo, titolare di concessionarie di auto ad Agnone e Pescara e una in apertura nel capoluogo di
    regione.
    Presidente, innanzitutto come sta?
    «Bene, per fortuna. E’ l’aspetto più importante in questo momento».
    Cosa pensa di tutto quello che sta accadendo?
    «Viviamo un momento molto brutto, sono preoccupato perché ci sono in Italia tante persone che si
    ammalano e muoiono. Vedo delle scene che ti lasciano con il fiato sospeso. Non c’è solo la
    preoccupazione per la salute, che ribadisco viene prima di ogni cosa, ma anche quella per gli aspetti
    economici che sono legati a tutto quello che sta succedendo».
    Senza calcio come si sta?
    «Male. Mi mancano molto le partite, l’adrenalina della domenica, l’attesa del risultato. Mi manca
    anche il rapporto con i calciatori, lo staff tecnico, il mister. La squadra è come una seconda
    famiglia. Manca insomma la quotidianità e l’esaltazione della domenica, anche se qualche volta può
    capitare di tornare a casa arrabbiati».
    Lo stop è arrivato nel momento clou della stagione. Eravate lanciati verso i playoff.
    «Stavamo facendo molto bene, ci stavamo divertendo. Potevamo raggiungere un traguardo
    importante, diverso da quello che avevamo indicato ad inizio stagione».
    Perché non pronuncia la parola playoff?
    «(ride di gusto, ndr) Sono scaramantico».
    In campo a maggio e giugno giocando mercoledì e domenica. Soluzione possibile?
    «No, credo sia impossibile. Secondo me il campionato è finito. E’ dura ricominciare. Non ci sono i
    tempi. E poi non si possono fare previsioni. Ora bisogna pensare ad altro: c’è in ballo la salute di
    tutti noi. In questo momento pensare ad un’eventuale ripresa del campionato non ha senso. Ci sono
    cose più importanti a cui pensare».
    Lo chiedo all’imprenditore. Si può fare una stima dei danni economici?
    «Sono incalcolabili, comunque enormi. Siamo in attesa di capire dal Governo come comportarci: ad
    esempio con i dipendenti. Ne abbiamo parecchi e vorremmo sapere cosa bisogna fare. Le nostre
    concessionarie sono chiuse, abbiamo capitali fermi e non possiamo di fatto lavorare. Qualcosa
    riusciamo a farlo con il lavoro agile, da casa, ma si tratta di ordinaria amministrazione. Il mercato è
    fermo e ripeto i danni sono incalcolabili».
    Ora mi rivolgo al presidente. Danni economici per il club?
    «Da valutare. Noi per fortuna siamo in regola con i pagamenti nei confronti di tutti i tesserati.
    Bisogna però capire come comportarsi da qui al termine della stagione. Attendiamo indicazioni
    precise dalla Lega, devono dirci come bisogna andare avanti e come chiudere la stagione, anche dal
    punto di vista economico».
    Chiudiamo parlando della squadra. L’inizio non è stato facile, direi all’insegna dello
    scetticismo. Poi cosa è successo? Qual è il segreto della rinascita?
    «Il segreto è credere in quello che si fa. Il gruppo è forte, composto da ragazzi bravissimi che hanno
    una gran voglia di vincere e di puntare in alto».

    tratto da PrimopianoMolise 

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