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  • Cani avvelenati, interviene la Asl. Ma Ninni non si fida

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Cani avvelenati a Schiavi di Abruzzo, interviene il servizio veterinario della Asl. Ma secondo il consigliere comunale di opposizione, Luca Ninni, c’è comunque qualcosa che non va.

    Nuovi sviluppi sul presunto caso di avvelenamento di animali. Nei giorni scorsi una carcassa di cane in stato di decomposizione è stata rinvenuta lungo via Circonvallazione, nel centro storico di Schiavi di Abruzzo. L’indomani della pubblicazione dell’articolo su questa testata il personale del Municipio ha provveduto alla rimozione della carcassa maleodorante. 

    A quel punto il consigliere comunale di opposizione Luca Ninni ha provveduto a presentare una richiesta in Comune per sapere dove e come era stata smaltita la carcassa del cane, acquisita al protocollo con numero 1243 del 19 giugno.il sacco che continiene la carcassa del cane

    Richiesta incalzante alla quale ha fatto seguito un’ordinanza del sindaco, precisamente la numero 3 del 2014 avente ad oggetto “Seppellimento di animale morto”. Nel documento, pubblicato anche sull’albo pretorio del Comune, si legge che in data 20 giugno è intervenuto il veterinario della Asl, il dottor Paolo Lemme, il quale ha accertato la presenza lungo via Circonvallazione di un cane morto “sprovvisto di microchip” e “la cui causa mortis non è riconducibile”. Alla luce di quanto accertato dal veterinario della Asl, il sindaco Luciano Piluso ha disposto che i dipendenti del Comune procedessero “all’infossamento del cane precitato su terreno adeguato al fine di evitare contaminazioni e danni all’ambiente”.

    Una procedura e una tempistica che non convincono affatto il consigliere di minoranza Ninni.

    Luca Ninni, consigliere comunale

    «L’articolo sul rinvenimento della carcassa è datato 16 giugno. Presumibilmente solo l’indomani, cioè il 17 giugno, il cane è stato rimosso dai dipendenti comunali. L’animale già mandava cattivo odore ed era coperto di vermi, come si vede chiaramente dalle foto pubblicate sull’Eco. L’ordinanza del sindaco, che dispone l’interramento della carcassa è datata 20 giugnofa riferimento al verbale del veterinario della Asl sempre datato 20 giugno. Se il sindaco, in data 20, dispone l’interramento della carcassa che però è stata trovata il 16 e rimossa dai dipendenti comunali il 17, vuol dire che per tre giorni il Comune ha conservato quel sacco maleodorante e pieno di vermi. Come è possibile una cosa del genere? C’è evidentemente qualcosa che non va».

    In merito, invece, alle cause della morte, il presunto avvelenamento resta appunto presunto perché nessuno lo ha accertato.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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