• Auguri
  • «Cara Giulia… il tuo papà è lontano perché tu domani possa vivere in un mondo migliore»

    AGNONE – «Cara Giulia, oggi 2 aprile 2020 sei venuta al mondo…».

    Inizia così la lettera scritta da un papà agnonese alla propria piccina, venuta al mondo durante una pandemia. La piccola Giulia è venuta alla luce ieri presso l’ospedale di Isernia e sta benissimo insieme alla sua mamma Maria La Rocca. Il papà non c’era in sala parto, né ha potuto assistere in collegamento video al miracolo della vita che si rinnova, ma non perché sia un genitore distaccato. Distante sì però, per cause di forza maggiore è un papà distante, perché mentre la sua secondogenita veniva alla luce lui stava e sta ancora a cinquecento chilometri di distanza, a servire il Paese, quel Paese e quella bandiera per i quali ha prestato giuramento indossando la gloriosa divisa dell’Arma dei Carabinieri. Lui, Luca Marcovecchio, è un sottufficiale, un maresciallo dei Carabinieri in servizio presso la sezione operativa della compagnia di Lamezia Terme, in Calabria. In servizio, come migliaia di altri uomini e donne in divisa e con gli alamari, per fare in modo che il Paese tenga. In servizio, al servizio dei cittadini, anche mentre nasce una bimba, non una qualsiasi, ma tua figlia.

    E quella che l’Eco ha il piacere e l’onore di pubblicare è la lettera scritta dal maresciallo Marcovecchio, già comandante della stazione Carabinieri a Castiglione Messer Marino, ma di seguito nelle teneri vesti di un papà in divisa, indirizzata alla sua splendida bambina: 

    «Cara Giulia, oggi 2 aprile 2020 sei venuta al mondo.

    Potrebbe sembrare un giorno come ogni altro ma così non è, perché sei arrivata in un momento difficile per tutto il mondo dimostrandoci che le cose belle accadono ancora e che i sogni sono più forti di tutte le avversità.

    Il tuo papà, purtroppo, non è potuto essere lì con te e la tua mamma in questo momento di gioia, ma sappi che da lontano sta contribuendo affinché tu domani possa vivere in un mondo migliore. Ed allora non temere se ancora non ti ho preso tra le mie braccia perché in questo momento in cui tutti abbiamo paura degli abbracci, dei baci, degli altri, Tu sei l’antidoto. Tu ci insegnerai di nuovo a sentire i brividi sulla pelle, ad abbandonarci a qualcun altro, ad amare più di prima, meglio di prima.

    A voi Maria ed Irene, rivolgo solo un grazie perché all’illusione del per sempre mi avete fatto ricordare l’importanza del presente, mi avete fatto riscoprire il giusto peso della promessa perché non potrò più permettermi di stare lontano da ciò che amo. Ed infine voglio dirvi che dopo tutto quello che stiamo passando non torneremo mai più come prima ed io, in fondo, non lo voglio nemmeno perché da oggi per me è un mondo migliore». 

    Il Tuo Papà

    Auguri alla piccola Giulia, alla sorellina Irene, alla mamma Maria e al papà Luca dalla redazione dell’Eco.

    E grazie maresciallo per questa lezione di vita.

    Francesco Bottone

    (Carabiniere ausiliario in congedo)

    • foto di repertorio tratte dalla pagina Facebook dell’Arma dei Carabinieri

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