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  • Il “Caracciolo” trasformato in magazzino di pezzi di ricambio per gli altri ospedali

    AGNONE – Il “Caracciolo” trasformato in magazzino di pezzi di ricambio per gli altri ospedali.

    Portata via un’altra apparecchiatura, perché serve all’ospedale di Isernia. L’ennesimo scippo che paralizza anche i pochi interventi ortopedici.

    Alla faccia del capitano Antonio Forciniti che è venuto a propalare, in Consiglio comunale, un presunto impegno da parte dell’Asrem per salvare l’ospedale di Agnone, continua lo smantellamento progressivo, pezzo dopo pezzo, strumento dopo strumento, apparecchiatura dopo apparecchiatura. Come se davvero l’ospedale agnonese fosse un grosso grasso magazzino di pezzi di ricambio per i reparti di altre sedi. L’ultimo “pezzo” andato a ruba è un amplificatore elettronico d’intensità luminosa o in gergo medico amplificatore di brillanza. Un apparecchio elettronico che rende possibile l’esecuzione di esami radioscopici alla luce naturale dell’ambiente. Non solo le immagini che si ottengono sono più nitide e più luminose, ma la dose di radiazioni ricevuta dal paziente è notevolmente ridotta in confronto alla comune radioscopia. Insomma, un importante e sofisticato macchinario che fino a questa mattina era in dotazione ai reparti del “Caracciolo”, ma che poi, nel primo pomeriggio è finito al “Veneziale” di Isernia. Bello impacchettato all’ingresso dell’ospedale di Agnone, l’amplificatore è stato prelevato e trasportato a Isernia, perché quelli in dotazione al “Veneziale” pare siano momentaneamente fuori uso. Così anche gli accertamenti diagnostici e gli interventi ortopedici al “Caracciolo” vanno a farsi benedire. Poi Forciniti viene a raccontare all’assise civica che, guarda un po’, l’Asrem non trova medici che vogliono venire a lavorare ad Agnone. E grazie a lu cazz si dice a Bolzano.

    Francesco Bottone

     

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