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  • Carte di credito a Bruxelles, Di Lucente sbotta: «Abbiamo chiesto un solo rimborso per tre giorni, il resto pagato di tasca nostra»

    VASTOGIRARDI – Carte di credito a Bruxelles, Di Lucente sbotta: «Abbiamo chiesto un solo rimborso, il resto pagato di tasca nostra».

    Andrea Di Lucente, consigliere regionale dell’Alto Molise non ci sta a passare come colui che ha sperperato soldi pubblici alla faccia dei molisani a Bruxelles nel corso dell’ultimo viaggio istituzionale. E replica a muso duro alle accuse mosse contro di lui dal consigliere di minoranza Andrea Greco.

    «Il consigliere Greco in questi giorni ha detto che, secondo lui, ho sperperato soldi pubblici. Adesso è arrivato il momento di dirvi la verità. Eccola, nuda e cruda. E con le carte come prova. – spiega Di Lucente – Non ho carte di credito. Come nessun consigliere: noi non le abbiamo. E se la Finanza è venuta in Regione per le carte di credito, sarà per altri. Greco ha detto cose non vere». Prima smentita, dunque. Secondo punto: «L’hotel dove ho alloggiato non è di lusso. Andate su Booking e provate a prenotare il Thon Hotel di Bruxelles per oggi: costa 130 euro. Provate per dopodomani, che è lunedì: costa 790 euro. Provateci per la Settimana Europea: costerà il triplo. In quell’hotel non ci vanno Merkel e Sarko, è un normalissimo 4 stelle per comuni mortali. Se ha il resort non ce ne siamo nemmeno accorti e, comunque, a cosa sarebbe servito? Siamo andati lì per incontrare degli europarlamentari. Per discutere di aree interne, per capire come fare con l’area a fiscalità di vantaggio. Noi lavoriamo, Greco fa ammuina perché forse non sa come si lavora. Abbiamo chiesto un solo rimborso in tre giorni, eppure, sarebbe stato impossibile mangiare una sola volta in tre giorni. Abbiamo pagato di tasca nostra. Greco invece tutti i suoi pranzi li rendiconta e li toglie dai soldi che restituisce al movimento. Non ai molisani, li dà a Grillo. Abbiamo prenotato troppo tardi, è vero: è la nostra colpa. Magari avremmo potuto strappare un prezzo più basso se ci avessero confermato prima gli appuntamenti. Forse nemmeno prenotando settimane prima avremmo potuto. A giudicare non deve essere Greco, dovete essere voi. Cosa ha prodotto lui, cosa ho prodotto io: questo è il distinguo. Questo è il vostro metro di paragone. Volevo dirvi la verità e invitarvi a capire chi vi raggira perché non ha altre armi per farsi apprezzare e chi, invece, dice le cose come stanno. Anche queste sono scomode e poco popolari».

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