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  • Chiauci al voto, il candidato sindaco De Masi: «Non siamo forestieri, né invasori»

    «Non siamo forestieri, né invasori, né una lista civetta formata da personale militare o appartenente alle forze di polizia, ma una solida e trasparente realtà, con amministratori già eletti che svolgono regolarmente il proprio mandato in provincia di Torino, Roma, Rieti, Perugia e Campobasso». Giancarlo De Masi, candidato sindaco a Chiauci con la lista “Rinascita Italia“, entra con questa secca dichiarazione nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco del piccolo centro di Chiauci. Una delle liste in campo è appunto quella collegata al candidato sindaco Giancarlo De Masi, nato ad Avellino e residente a Napoli, non proprio dietro l’angolo rispetto all’Alto Molise. I dieci candidati che compongono la sua lista sono nati a Napoli, in massima parte, a Torre del Greco e in altre città della Campania. Di qui l’epiteto “forestieri” utilizzato in paese per etichettare la lista “Rinascita Italia”. Un appellativo che il candidato sindaco De Masi respinge totalmente al mittente.

    «Noi cerchiamo di tutelare gli interessi di tutta quella gente che non ha voce, cercando di mettere fine alle solite candidature che talvolta si tramandano tra parenti. – spiega in una nota inviata alla nostra redazione – Infatti in questi piccoli Comuni cerchiamo di interrompere la continuità di un rapporto famigliare e quindi andiamo a capire perché sono sempre le solite famiglie che si candidano e che soprattutto maneggiano gli interessi di tanti cittadini». «Il nostro obiettivo principale, – continua De Masi – è quello di portare i nostri migliori candidati ad amministrare il bene pubblico e a far conoscere le capacità di questo nostro partito».

    E fin qui le dichiarazioni contenute nel comunicato stampa di De Masi, ma al fine di fare ulteriore chiarezza abbiamo formulato allo stesso candidato alcune domande, che nascono spontanee tra gli elettori del piccolo centro altomolisano.

    Rinascita Italia è una coalizione di simboli, due dei quali riportano, anche graficamente e cromaticamente, all’esperienza del Movimento sociale italiano o comunque al mondo della destra sociale. Siete un movimento di estrema destra? «Dei quattro simboli ben tre sono riconducibili al glorioso Movimento Sociale Italiano. “L’altra Italia”, che è capofila nel cartello, ha più o meno lo stesso statuto del vecchio MSI. Nello specifico, al primo punto del suo statuto riporta: “Costituzione dello stato nazionale del lavoro attraverso l’alternativa corporativa”. “Destra italiana per l’Europa delle Patrie” sottolinea una visione nuova di Europa. “Movimento per l’Italia Sociale” è un gioco di parole. Detto ciò, nessuno dei nostri gruppi si ritiene di estrema destra; noi tutti siamo la destra sociale, la destra dei popoli, la destra che dà voce a chi non ha voce. Siamo la destra nazional popolare, sociale, nazional rivoluzionaria».

    Lei è nato ad Avellino e vive a Napoli, perché vuole fare il sindaco di Chiauci? «Esatto nato ad Avellino e vivo a Napoli. Nessuno di noi candidati, tanto meno io, abbiamo pretese o velleità alcuna. Ci mettiamo, attraverso le nostre candidature, a disposizione dei cittadini di Chiauci. Saremo un’amministrazione aperta a tutti ed amministreremo con tutti. Per noi non esistono amici o amici di amici. Per noi esiste il cittadino di Chiauci, i nuclei familiari tutti con le loro problematiche».

    E’ un appartenente alle Forze dell’ordine? Che lavoro fa? «Sì sono un dipendente del Ministero della Difesa, ambito Arma dei Carabinieri dal 2001, oltre ad essere impegnato nel sociale prodigandomi totalmente verso chi ha bisogno».

    Nella sua lista ci sono appartenenti alle Forze dell’ordine? «Nella nostra lista nessuno é un appartenente alle Forze dell’ordine, ma personalmente ho cercato di formare una vera squadra con figure che ritengo all’altezza della sfida e valide, da dirigenti di multinazionali come Hitachi Rail S.p.a ad Alenia S.pa, amministratori di società S.r.l, Imprenditori del Food, studenti universitari, dipendenti ramo turistico e call center».

    E‘ già stato a Chiauci per la campagna elettorale? «Sì sono già stato a Chiauci una prima volta per guardare da vicino la sfida con il territorio che mi attende, ed una seconda volta facendo un giro nel paese chiedendo alle poche persone incontrate di cosa realmente avessero bisogno e cosa si attendono dalla nuova e futura amministrazione. Con la mia squadra abbiamo messo in agenda la nostra presenza quasi quotidiana in loco».

    Perché un residente di Chiauci dovrebbe votarla come sindaco preferendola ad un candidato locale? «L’elettore dovrebbe preferire la lista che mi onoro di capeggiare in qualità di candidato sindaco, perché non abbiamo “collusione” alcuna con i residenti, perché non abbiamo interessi territoriali da difendere. Perciò potremo operare in piena libertà senza che alcuno ci tiri per la giacchetta. Mi ripeto: l’elettore dovrebbe votare la libertà, votare “Rinascita Italia”».

    Francesco Bottone

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