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  • CIAO PINA, AGNONE NON TI DIMENTICHERA’

    AGNONE – Un mazzo di fiori appoggiato su quel balconcino in cemento che giovedì ha visto Pina O. lanciarsi nel vuoto probabilmente insieme alle sue due gemelle. Mentre ad Agnone  in corso i funerali della 38enne, qualcuno nella Capitale ha deciso di rendere omaggio a quella ragazza così sensibile e fragile. Un gesto nobile, gentile, dolce, fatto da un amico, un’amica della coppia, da un conoscente, da chi in questi giorni ha seguito la vicenda e che avrebbe voluto essere presente ai funerali, ma non ha potuto. Non se l’è sentita.

    E allora ecco, che mentre nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, Claudio Palumbo, vescovo di Trivento ha  invitato la comunità al “silenzio quale parola migliore in un momento drammatico come questo”, una mano delicata, affettuosa ha poggiato quel mazzo di fiori cosi colorato e profumato come a voler dare una carezza a quella mamma che non c’è più, inghiottita con i suoi sogni, le sue speranze, le sue angosce nelle gelide acque del Tevere. Intanto ad Agnone, davanti un popolo lacerato dal dolore, monsignor Palumbo ha sottolineato:  “Mentre chiniamo la testa a una volontà superiore che razionalmente è incomprensibile, noi vogliamo avere coraggio, come il nostro patriarca Abramo, si saper dire al Signore ‘Sia fatta la tua volontà’, perché la vita va ben oltre la semplice esistenza terrena”.

    Parole di coraggio indirizzate soprattutto a chi non potrà più riabbracciare alla sera quel dolce volto tra le braccia. Centinaia e centinaia le persone che hanno deciso di prendere parte all’ultimo saluto in una chiesa dei Cappuccini troppo piccola per contenere gli attestati di affetto rivolti al marito Francesco, ingegnere del posto, e a tutti i parenti seduti in prima fila avvolti da una sofferenza indicibile. E mentre al tramonto la salma di Pina ancora non usciva dalla chiesa, a Roma, i sommozzatori dei Vigili del fuoco sospendevano, causa la mancanza di luce, le ricerche delle due gemelline arrivate al quarto giorno consecutivo. Un Natale così triste Agnone e la sua gente non l’avevano mai vissuto, ma quel mazzo di fiori poggiato da una mano sconosciuta, dovrà rappresentare un segnale di speranza per il futuro. Ciao Pina.

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