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  • Cinghiali: altri casi di trichinella in Molise. Gli Atc: «Fate analizzare tutti i capi abbattuti»

    RICEVIAMO dalle presidenze degli Atc del Molise e pubblichiamo:

    Nei giorni scorsi, altri casi di trichinosi sono stati riscontrati sui cinghiali abbattuti sul territorio molisano, dopo il primo caso rinvenuto sul territorio di Bagnoli del Trigno.
    Questi casi non devono creare allarmare, ma sicuramente generare consapevolezza nei cacciatori e nei consumatori di carne proveniente dai cinghiali, e comprendere l’importanza dei controlli e della prevenzione.
    Pertanto, è indispensabile che tutti i cinghiali abbattuti vengano sottoposti ad analisi, ponendo la massima attenzione, usando guanti monouso, nella fase di eviscerazione e prelievo dei campioni da analizzare.
    Da qui l’appello dei Presidenti degli ATC del Molise, che con l’inizio dell’attività venatoria hanno istituito il servizio, gratuito, di smaltimento pelli e esame trichinoscopico, ai cacciatori, residenti e non residenti sul territorio molisano, di non consumare la carne dei cinghiali abbattuti se non si hanno i risultati delle analisi dei campioni di diaframma e di parte della lingua, correttamente prelevati dalle carcasse dei cinghiali abbattuti e inviati all’Istituto Zooprofilattico.
    Le larve di Trichinella vivono nei muscoli degli animali, in genere maiali, cinghiali, orsi, lupi, ratti e molti altri carnivori.
    L’unica modalità di contrazione dell’infezione è quella legata all’ingestione di carne cruda o poco cotta proveniente da un ospite infetto. I nematodi possono essere uccisi con la cottura completa della carne e, tipicamente, con il congelamento della carne.

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