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  • CISL FP AbruzzoMolise: «Personale sanitario senza protezione, vanno fatti i tamponi»

    RICEVIAMO dalla CISL FP AbruzzoMolise la seguente nota e pubblichiamo:

    «Dopo 20 giorni dal primo D.P.C.M. emanato dal Governo e il proliferare di una epidemia da tempo annunciata, la Direzione strategica della ASL Chieti, Lanciano, Vasto, non ha ancora individuato in maniera certa i percorsi epidemiologici e le strutture ospedaliere da destinare alla presa in carico dei pazienti contagiati da Covid19» denuncia Vincenzo Traniello, Segretario Generale della Federazione del Pubblico Impiego della CISL.

    Per la CISL FP AbruzzoMolise «non è più consentito temporeggiare, anche perché i focolai di contagio nella provincia di Chieti si moltiplicano e le strutture ospedaliere sono già in affanno. Questo atteggiamento tentennante sta creando confusione e disorientamento sia tra gli operatori sanitari che tra i cittadini. Inoltre, non possiamo stare in silenzio davanti ad una forte carenza dei dispositivi di protezione individuali (mascherine, camici, ecc..) per il personale medico, infermieristico, tecnico e ausiliare. – continua Traniello-  Il personale viene quotidianamente esposto al contagio, ed inoltre lo stesso personale diventa veicolo, inconsapevole, della diffusione del virus, come già avvenuto a Vasto e Lanciano. A tutto il personale sanitario e di supporto, che ha contatti quotidiani con i pazienti, vanno fatti i tamponi. Manca la regia della Direzione Sanitaria aziendale, tutto viene lasciato alla buona volontà e alla capacità decisionale dei singoli responsabili sanitari di presidio. Il personale sanitario non può essere mandato allo sbaraglio con conseguenze anche pesanti per la popolazione, per le scelte di una Direzione che si attarda ad ottemperare alle prescrizioni burocratiche, piuttosto che a porre in essere tutti quei provvedimenti per salvaguardare la salute e la vita delle persone. Il sindacato, responsabilmente, comprendendo l’emergenza che tutto il Paese vive in questi giorni, non si ferma a denunciare le carenze, ma vuole contribuire attraverso i suoi associati, medici, infermieri e tecnici, a dare il proprio apporto alla soluzione dei problemi sanitari e logistici che incombono sulla ASL di Chieti».

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