• Editoriale
  • Colombe e coronavirus, lettera dalla casa di riposo di Capracotta

    CAPRACOTTA.  Sono le 17.00 del 5 Aprile, è domenica, Domenica delle Palme. Entra il sole nella mia stanza e mi accingo ad aprire la finestra, non è una meraviglia il silenzio che proviene dalla strada, non un calpestio di persone, non un grido di bambini che giocano, non un rombo del motore, non un cinguettio degli uccelli. Il silenzio è totale, ma è un silenzio parlante, che predige non cose felici ma tristi avvenimenti. Mi trovo alla finestra della Struttura della Residenza Anziani di Capracotta, di cui sono ospite da 19 mesi.

    Vi domanderete il perché mi trovi qui. Per contingenza di cose e di problemi, ho preso la libera decisione di trasferirmi qui. Logicamente soffro della sindrome dell’abbandono del nido, perché mi manca il mio vissuto, le mie cose, il mio mondo ma in compenso sono in compagnia di quaranta splendide persone, ognuno di loro ha il suo “modus vivendi” e un’età variabile da settanta a centosei anni. Siamo assistiti da ventisei operatori di cui ognuno oltre alla loro mansione è capace di soddisfare largamente i nostri bisogni. Sovrintende tutto e tutti la signora Pina Giancola che ha una mansione non semplice, in primis quella di gestire, risolvere i problemi che si presentano anche improvvisi più grandi delle aspettative. Vedo che sto allontanandomi da ciò che mi ero prefissa, eravamo arrivati al silenzio parlante.

    Il giorno 7 Marzo la direttrice, recependo i momenti tragici che il mondo stava vivendo, dichiarava la nostra casa in quarantena, perché? Il mondo stava subendo una delle invasioni più triste della storia. Il cavallo verde “la peste” del quarto sigillo dell’apocalisse era stato aperto ed esso cavalcava a grandi falcate i cieli dell’universo, seminando terrore, fame, morte e peste. Tutto ciò era la risposta della natura che stava ribellandosi al predominio dell’uomo moderno che, con la sua ingordigia di potere, aveva ed ha distrutto l’ambiente. L’uomo per dimostrarsi grande ha creato il buco dell’ozono, la distruzione della foresta dell’Amazzonia e le cose più belle del creato: l’acqua, l’aria, i fiori, i fiumi, i mari, i boschi, il cielo, ecc.

    L’uomo per dimostrare la sua potenza (della distruzione) ha creato la bomba atomica e dunque la natura di rimando, non sopportando più lo strapotere dell’uomo, ha messo in giro per il mondo il virus “Corona” opponendo alla bomba atomica un essere che non ha nemmeno una costituzione biologica, accorpando elementi riproduttivi di nutrizione e di proliferazione, dimostrando la sua potenza distruttiva cento volte, mille volte, milioni di volte e più.

    Ci auguriamo che come le altre volte, la misericordia di Dio ci aiuti nella scomparsa di questo piccolo essere malefico e che si possa ritornare a guardare il cielo ricco di stelle, un campo fiorito, una bellissima spiga di grano e a convincerci dell’inutile cattiveria dell’uomo. Buona Santa e Gioiosa Pasqua.

    Prof.ssa Carla Orlando e Nonni tutti della Residenza per Anziani Santa Maria di Loreto

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