• Editoriale
  • Colpo di scena: chiusura della campagna elettorale sulla frana di Fraine

    FRAINE – Fraine non sarà certo il centro del mondo, né i problemi di isolamento dell’Alto Vastese possono catalizzare l’attenzione dei politici all’affannosa ricerca della poltrona in Regione, ma da indiscrezioni pare che a sorpresa, uno dei candidati alla carica di governatore d’Abruzzo ha scelto di snobbare le piazze affollate di Pescara, Vasto e Chieti, per chiudere la campagna elettorale sul fronte della frana di Fraine, su quel che resta della provinciale chiusa ormai da poco meno di quattro anni. A torto o a ragione quella frana, la cui messa in sicurezza è stata finanziata e appaltata, ma con il cantiere più veloce del west rimasto aperto praticamente un giorno o due, è diventata il simbolo dell’isolamento e dell’abbandono in cui versa l’Alto Vastese, probabilmente il territorio con i maggiori problemi di dissesto e di marginalità di tutta la regione Abruzzo. E così uno dei quattro aspiranti governatori avrebbe deciso di dare un segnale forte di discontinuità rispetto alla solita stantia politica, per far vedere che anche fisicamente è vicino alle popolazioni di terza categoria che hanno la sfortuna, ma anche l’orgoglio di vivere sui monti del Vastese. Sarà il montanaro e abruzzese doc Giovanni Legnini, che ha posato le sue terga praticamente su ogni poltrona possibile e immaginabile nei più importanti palazzi del potere romano? E’, tra le altre cose, un cacciatore, non avrà certo paura di un piccolo strapiombo di qualche centinaio di metri. Oppure sarà il “camerata” che parla romanesco, tale Marco Marsilio, filosofo e senatore della Repubblica, che potrebbe così prendere una sorta di cittadinanza onoraria nell’Alto Vastese, quanto di più abruzzese si possa immaginare. O l’altro camerata, probabilmente quello vero, il candidato governatore di CasaPound, tale Stefano Flajani, sconosciuto ai più qui tra i monti un tempo abitati dai pastori-guerrieri sanniti. Oppure la candidata pentastellata, la gentile Sara Marcozzi, teatina, che però corre il rischio di rompersi qualche tacco sulle mulattiere dell’Alto Vastese? Non sappiamo chi sia, al momento, ma fonti confidenziali confermano che uno dei quattro candidati in corsa per la Regione ha davvero deciso di snobbare le piazze affollate sulla costa per dare un segnale forte di solidarietà alle zone interne depresse e sfigate. Uno di quei quattro candidati terrà il suo comizio di chiusura della campagna elettorale davanti ai lupi e ai cinghiali dell’Alto Vastese, affacciato sul “balcone” della frana di Fraine… Ovviamente non è vero niente, come non è vero che le sorti dell’Alto Vastese cambieranno nei prossimi cinque anni, chiunque vinca queste cazzo di regionali dalle quali siamo tagliati fuori anche in termini di candidature. Buon voto inutile a tutti.

    Francesco Bottone

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