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  • Comunità energetica, Saia: «Così diventiamo più attrattivi per gli investitori»

    Solare, eolico e biomasse. Sono le energie rinnovabili, alternative a quelle fossili, sulle quali puntare per realizzare ad Agnone una “comunità energetica”. Nel pomeriggio di domenica il Comune ha chiamato a raccolta gli imprenditori del posto e la cittadinanza per presentare in dettaglio il progetto ed elencare gli indubbi benefici che ne deriverebbero non solo per il comparto pubblico, quindi per lo stesso ente municipale, ma per anche per i privati che fanno impresa e creano ricchezza e lavoro sul territorio.

    «Meno scetticismo e più partecipazione» ha esortato il sindaco Daniele Saia, che ha fatto da moderatore nel corso dell’incontro, alla presenza dei responsabili del progetto. «L’obiettivo deve essere quello di costituire nel più breve tempo possibile una comunità energetica rinnovabile, perché ci sono dei vantaggi oggettivi per tutti nel farlo» ha spiegato il primo cittadino, che crede fermamente in questo progetto. Si tratta di un investimento quantificabile in circa due milioni di euro che si baserà soprattutto sulla produzione di energia solare ad Agnone. Quindi pannelli solari, da installare su strutture pubbliche e private, che serviranno a produrre energia per l’autoconsumo, mentre la parte eccedente finirà nella disposizione di una società a partecipazione statale che gestisce il servizio energetico nazionale, stabilendo anche i prezzi dell’energia elettrica stessa. In sintesi il singolo utente, installando pannelli fotovoltaici, avrà un risparmio in bolletta immediato perché utilizzerà l’energia che produce per i propri consumi e un risparmio indiretto derivante dalla cessione della parte eccedente al gestore nazionale.

    Associazioni di cittadini, enti e imprese che decidono, insieme, di costruire impianti per produrre e condividere energia rinnovabile, con vantaggi per l’ambiente e benefici economici e sociali per i soci della comunità stessa. Importante, hanno spiegato i relatori, è dimensionare la comunità energetica locale in modo tale che produca più di quello che è il consumo collettivo sul posto. Inoltre aderendo alla comunità energetica sono previsti degli incentivi e l’abbattimento dei costi di trasporto dell’energia stessa, perché in sostanza si consuma in loco, dalla cosiddetta cabina primaria, quasi a chilometro zero per utilizzare un concetto mutuato dal mondo delle produzioni agricole. Gli incentivi sono proprio finalizzati a premiare chi aderisce alle comunità energetiche, una sorta di doppio vantaggio.

    «La comunità energetica va vista come un bene, quasi una necessità ambientale e sociale, al di là del guadagno del singolo. – ha insistito il sindaco – La crisi in Ucraina ci ha insegnato che se chiudono il gas si fa in difficoltà; mentre con una comunità energetica rinnovabile non si hanno problemi perché ci si rende indipendenti da altri fattori esterni. E’ un vantaggio strategico non da poco, questo dovete considerare, non tanto il guadagno o il risparmio immediato del singolo». Un possibile ostacolo potrebbe essere questo: sugli impianti eolici già esistenti e in funzione non sono previsti incentivi da parte della comunità energetica, perché si presume che siano già stati oggetto di azioni incentivanti. La comunità energetica, quella all’interno della quale non si pagano gli oneri di trasporto dell’energia, che andrà a nascere ad Agnone è molto estesa, oltre a tutto il territorio comunale agnonese, infatti, arriva ad inglobare addirittura Carovilli e Bagnoli del Trigno e le campagne di Castiglione Messer Marino.

    «L’obiettivo è fare in modo che la comunità energetica sia la più estesa ed inclusiva possibile, – ha insistito Daniele Saia – per produrre energia anche in contrapposizione alle multinazionali. E’ questa la visione sociale e locale sulla quale ivi invito a riflettere. E tra l’altro sarebbe uno strumento di attrazione per quelle aziende che volessero venire qui ad investire, perché se entrano nella comunità avranno energia da consumare ad un prezzo calmierato. Ad esempio, se l’ospedale civile di Agnone entrasse nella comunità energetica avrebbe una sensibile riduzione dei costi. Recuperare il trenta per cento dei costi energetici per un’azienda credo non sia da sottovalutare. «Al di là di tutti questi vantaggi per il singolo aderente, – ha chiuso il sindaco Saia – la cosa più importante è la sostenibilità, perché con tutti gli eventi che possono verificarsi, guerre e crisi internazionali, si avrà sempre l’energia elettrica ad un costo calmierato e fissato. Lo spirito deve essere questo, per tale ragione l’auspicio, come amministrazione, è che entrino a far parte della comunità energetica rinnovabile tutti i cittadini e gli imprenditori di Agnone. Sarebbe un modello virtuoso a livello nazionale. Non ci si deve vedere qualcosa di nascosto o di negativo in un progetto del genere, perché è una idea progettuale di condivisione nella quale i vantaggi sono evidenti per tutti, sia per la parte pubblica, intesa come Comune, che per i privati. Meno diffidenza, più partecipazione».

    E per gli agnonesi che volessero aderire alla comunità energetica, ma non hanno fisicamente degli spazi per l’installazione dei pannelli solari, chi abita nel centro storico ad esempio, il sindaco si è detto disponibile a trovare una soluzione che preveda la possibilità di utilizzo di superfici pubbliche.

    Francesco Bottone

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