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  • Controllo cinghiali: nel Lancianese è già partito, nel Vastese è ancora tutto fermo

    CONTENIMENTO del cinghiale mediante abbattimenti selettivi: nel Lancianese è già partito,  nel Vastese non ancora. Una palese disparità di trattamento che sta alimentando qualche polemica.

    A chiamare in causa direttamente il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e l’assessore delegato, Franco Moroni, è l’ex consigliere capogruppo del Pd, Camillo D’Amico.

    Di seguito il comunicato stampa di Camillo D’Amico.

    Gent.mo Dr. Enrico DI GIUSEPPANTONIO

    Presidente – Commissario della provincia

    di 66100 CHIETI

    Gent.mo Geom. Franco MORONI

    Assessore Provinciale alla Caccia

    66100 CHIETI

    Oggetto: piano di contenimento cinghiale;

    Gentilissimi Signori Presidente – Commissario ed Assessore alla Caccia della Provincia di Chieti,

    pur se la legislatura è scaduta il 25 Giugno u.s. in assoluta coerenza con quanto dichiarato nell’ultima seduta consiliare del 24 non intendo abbandonare il territorio, con le problematiche e le istanze che da questo si elevano, dopo averlo servito e rappresentato a pieno titolo per 10 anni perché eletto democraticamente dai cittadini; è con questo spirito, affatto nostalgico ma pieno di dedizione e responsabilità, che mi permetto di sottoporre la presente nota alle SS LL.

    camilloooooooooooo

    Si tratta dell’ancora non avviato piano di contenimento del cinghiale da parte dell’Ambito Territoriale di Caccia “Vastese”; tutto ciò nonostante, con cadenza quotidiana, le cronache riportano dei gravi incidenti automobilistici e si registrano numerose denunce da parte degli operatori agricoli per gli ingenti danni alle loro colture. La mia non vuole apparire l’ennesima denuncia mediatica ma, prima di scrivervi, ho assunto direttamente notizie al riguardo che mi hanno confermato il fermo che insiste in questo A.T.C.

    La provincia, giova ricordarlo, in materia esercita un’azione d’indirizzo, coordinamento e controllo tanto che, se l’A.T.C. “vastese”, sta producendo ritardi è in capo all’ente capirne le ragioni ed adoperarsi per superarle con solerzia e determinazione. Conosco i termini del piano di contenimento perché l’ho approvato in Consiglio Provinciale nel Settembre del 2013, ho contezza dei termini della convenzione successivamente sottoscritta con gli A.T.C. ma, mentre il Chietino – Lancianese, ha già avviato censimenti ed abbattimenti nel “vastese” è tutto ancora fermo. Il concreto pericolo è che, ulteriori ritardi, saranno presto superati quando, ai primi di Settembre prossimo, si aprirà la stagione venatoria 2014 ed il numero dei cinghiali calerà naturalmente in virtù dei numerosi abbattimenti.

    Vi prego, pertanto, verificare le ragioni di un così grave ritardo nell’avvio dei censimenti ed abbattimenti che, a mio sommesso avviso, dovrebbero iniziare dalla zona litorale dove maggiormente accadono incidenti, ci sono avvistamenti di branchi e maggiori sono i danni alle coltivazioni agricole. Infine, ai fini di un’accelerazione delle zone ove intervenire, oltre le segnalazioni dei Sindaci si potrebbero seguire le quotidiane denunce dei danni alle colture agricole il cui modello, oltre che alla provincia, potrebbe essere inviato contestualmente all’A.T.C. di riferimento.

    Mi auguro e spero in un vostro immediato intervento prima che passi dell’ulteriore tempo favorendo, come sovente accade, favorire la caccia di frodo ed il commercio illegale della carne la cuia affidabilità sanitaria e sempre carica di dubbi.

    Cupello 1/7/2014

    Camillo D’AMICO, già consigliere provinciale P.D.

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