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  • Coronavirus, Comitato tecnico scientifico: evitare abbracci, luoghi affollati e strette di mano

    ANSA – E’ iniziata a Palazzo Chigi la riunione dei capidelegazione presieduta dal premier Giuseppe Conte per discutere delle misure sul coronavirus. Sono presenti il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, della Salute Roberto Speranza, della Giustizia Alfonso Bonafede, dell’Agricoltura Teresa Bellanova, della Cultura Dario Franceschini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Partecipano anche il viceministro all’economia Laura Castelli, quello alle Infrastrutture Giancarlo Cancellieri e i parlamentari di Iv Maria Elena Boschi e Luigi Marattin.

    Evitare per 30 giorni manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. E’ una delle proposte del Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che potrebbero integrare il Dpcm del primo marzo e che sarebbero da adottare in tutto il Paese.

    Le persone che hanno oltre 75 anni e quelle che ne hanno più di 65 e sono ammalate sono invitate a non frequentare luoghi affollati. E’ una delle raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico. Viene inoltre raccomandato a tutti di evitare, quando possibile, abbracci e strette di mano, e di mantenere la distanza di un metro dalle altre persone. Le misure riguardano l’intero Paese, per 30 giorni, ma sono da rivalutare ogni due settimane.

    Rinvio di tutti i convegni e di tutti i congressi, specie di quelli che riguardano il personale sanitario e dei servizi di pubblica utilità, per renderlo disponibile per l’emergenza Coronavirus.

    Limitare la permanenza dei parenti di ammalati nelle sale di aspetto dei pronto soccorso e le visite dei familiari degli anziani ospiti nelle case di riposo. E’ una delle proposte del comitato scientifico voluto da Palazzo Chigi per l’emergenza coronavirus, illustrate dal premier nella riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione. Nel caso in cui venissero adottate, le misure varrebbero per 30 giorni, in tutto il Paese, e andrebbero valutate ogni due settimane sulla base dell’andamento dell’epidemia.

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