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  • Coronavirus, il sindaco Borrelli: «Non alimentate il panico, non date retta alle bufale sulle chat»

    ATESSA – «Facciamo chiarezza per evitare di alimentare la psicosi collettiva e di perderci in inutili diatribe: chi ha forti sintomi influenzali in questo momento non deve recarsi in Pronto soccorso, né dal medico di base, ma chiamare i numeri che vedete riportati qui sotto e che sono stati diffusi da tutti i mezzi di stampa negli ultimi giorni».

    Così Giulio Borrelli, sindaco di Atessa ed ex giornalista Rai, costretto a rimarcare ancora una volta quello che le autorità raccomandano da giorni, dopo il caso di ieri sera di una donna di Casoli, sintomatica, che si è recata presso il Pronto soccorso dell’ospedale cittadino scatenando il panico

    «Dal momento che ieri una signora si è recata al Pronto soccorso di Atessa e i sanitari hanno, giustamente, attivato le procedure previste in questa fase di emergenza sanitaria nazionale, in città si è diffusa la notizia scatenando il panico tra i cittadini. – spiega infatti Borrelli – Ciò è accaduto a causa della circolazione di fake news circa lo stato di salute della signora, le sue generalità, i contatti che ha avuto e gli screenshot di alcune chat dove la stessa signora narrava quanto successo. Personalmente, ho la responsabilità di dire la verità e di rettificare pubblicamente le informazioni se quelle che circolano non sono esatte al fine di evitare di alimentare bufale e/o panico che in questo momento fanno soltanto male alla collettività. Così come ho la responsabilità di dire che al momento non c’è ragione di procedere alla chiusura delle scuole e degli uffici pubblici, come mi è stato chiesto da più parti in seguito all’episodio di ieri e alla circolazione degli screenshot di una chat di Whatsapp. Grazie a tutti per la comprensione e collaborazione, ci risentiamo appena avrò altri fatti da comunicare».

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