• In evidenza
  • Coronavirus, Toma: «Riaprire gli ospedali di Larino e Venafro». Ignorato l’appello di Marcovecchio per Agnone

    CAMPOBASSO – Presieduto dal presidente Toma, si è riunito, questa mattina a Palazzo Vitale, il Tavolo permanente dell’Unità di crisi regionale (UCR) per il coordinamento e monitoraggio delle misure volte a fronteggiare l’emergenza da infezione COVID-19, istituito con Decreto del presidente della Regione Molise e costituito da: presidente Giunta regionale, sottosegretario Presidenza Giunta regionale, prefetti delle Province di Campobasso e Isernia, commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario, presidenti Province Campobasso e Isernia, presidente Anci Molise, direttore generale Asrem, direttore sanitario Asrem, direttore generale Salute Regione Molise, direttore Dipartimento IV Giunta regionale, dirigente Servizio Protezione civile regionale, presidenti Ordine dei medici di Campobasso e Isernia.
    Oltre a fare il punto della situazione, sono stati ipotizzati, a scopo precauzionale, possibili scenari futuri sull’evoluzione della pandemia in Molise e le relative misure da mettere in campo per farsi trovare pronti.
    Il presidente Toma, con la condivisione del commissario ad acta Giustini, ha proposto la riapertura degli ospedali di Larino e di Venafro e la rimodulazione del Piano delle assunzioni allo scopo di incrementare, secondo le esigenze della sanità molisana, il personale sanitario. L’Unità di crisi ha approvato entrambe le proposte.
    Nelle prossime ore, dunque, Toma attiverà le procedure per chiedere la copertura economica al Dipartimento nazionale della Protezione civile.
    Il Tavolo, inoltre, ha concordato sulle modalità di controllo da parte dei sindaci del rispetto della quarantena e sull’attivazione di un numero verde e di una email dedicata della Protezione civile per ricevere informazioni logistiche non sanitarie.

    Ignorato, dunque, almeno per il momento, l’appello lanciato dal sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio, con il quale chiedeva l’attivazione di posti di rianimazione.

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.