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  • Crisi in giunta, sindaco di Agnone medita soluzioni esterne

    AGNONE. Natale di riflessione per il sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio chiamato a dover risolvere la crisi apertasi all’interno dell’esecutivo di Palazzo San Francesco a seguito delle dimissioni del vice sindaco, Linda Marcovecchio e dell’assessore al Bilancio, Annalisa Melloni. Un fulmine a ciel sereno scaturito dalla   paventata installazione della centrale a biomasse contestata in tempi non sospetti da entrambe e poi di fatto bocciata dalla Soprintendenza del Molise. L’abbandono dalla giunta di Melloni e Marcovecchio ha portato il primo cittadino ad azzerare la giunta. Ora diverse le ipotesi al vaglio e gli scenari che potrebbero aprirsi. Tuttavia, prima di nuovi passi, il sindaco di Agnone è intenzionato a valutare qualsiasi opportunità e capire se ci siano i presupposti per ricucire lo strappo con la Marcovecchio e la Melloni. A riguardo oggi è atteso un faccia a faccia anche se voci di corridoio parlano di una rottura insanabile che porterebbe le dimissionarie a formare un gruppo autonomo pur restando in maggioranza. Se così fosse, il primo cittadino sarà costretto, gioco forza, a nominare due nuovi assessori. Infatti, fermo restando la conferma nell’esecutivo di Tonino Scampamorte ed Edmondo Amicarelli, il problema maggiore è relativo alle quote rosa. A questo punto la scelta ricadrebbe su Giovanna Gigliozzi, già in passato assessore alle Politiche sociali e Annalisa Cellilli. Al tempo stesso non va esclusa l’ipotesi di nominare due assessori esterni. In questo caso resta da decifrare i nomi anche se, a quanto pare, Marcovecchio ci starebbe lavorando. Altra possibilità è la nomina di un assessore esterno e uno “pescato” nella maggioranza. Insomma il quadro non è dei più semplici. Sta di fatto che per l’inizio del nuovo anno l’avvocato agnonese dovrà riformulare la nuova squadra. Per il momento resta lontana l’ ipotesi che vedrebbe il sindaco dimettersi nonostante il forsennato pressing delle minoranze le quali, ad un anno e mezzo dalla scadenza del mandato, desiderano tornare al voto.

    L.P.

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