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  • Crisi Unilever, gli operai agnonesi: «Non c’è futuro, ci costringono ad abbandonare la nostra terra»

    AGNONE – Andrea Carosella, 38 anni, da otto in Unilever, sposato, senza figli e Mario Mastronardi, 60 anni, da 38 in fabbrica, sposato, con due figli, entrambi operai di Agnone, commentano la crisi aziendale che li sta travolgendo ai microfoni del direttore dell’Eco on line, Maurizio d’Ottavio.

    E nei giorni scorsi mille persone in corteo per dire no alla chiusura della Unilever di Pozzilli (Isernia) hanno percorso a piedi la Statale 85, dallo stabilimento allo snodo viario di Roccaravindola (Isernia) e viceversa, occupando le due corsie di marcia dalle 9 a mezzogiorno.
    Oltre ai 150 dipendenti dell’azienda, c’erano gli altri lavoratori dell’indotto e delle restanti fabbriche del Consorzio, le loro famiglia, gli studenti e i sindaci delle province di Isernia e Caserta. Dopo aver percorso 2,5 chilometri il corteo si è sciolto davanti ai cancelli della azienda con una serie di interventi: le istituzioni si sono impegnate a sostenere in tutte le sedi la vertenza Unilever per salvare i posti di lavoro. I dipendenti, all’ottavo giorno di sciopero, “non mollano”, e attendono segnali positivi da Toma, sindacati e Unilever. Anche che il Mise ha convocato azienda e parti sociali per il 6 febbraio a Roma, ma la Unilever ancora non rende nota l’intenzione di partecipare.

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