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  • Cucine dell’Alberghiero di Agnone, Di Lucente accusa: «I soldi ci sono, ma i lavori della Provincia non partono»

    AGNONE – «I soldi ci sono, i lavori della Provincia no». E’ questa l’amara considerazione del consigliere regionale Andrea Di Lucente riguardo alle cucine dell’Alberghiero di Agnone.
    «La Provincia di Isernia, competente per le scuole superiori, ha addossato per mesi alla colpa alla Regione Molise dicendo che non aveva soldi. I fondi glieli abbiamo trovati, ma i lavori non sono partiti. Ora di chi è la colpa? Siamo arrivati ad agosto e i tempi sono strettissimi: i ragazzi a metà settembre torneranno a scuola e non troveranno le cucine aperte, esattamente come un anno fa. Come potranno prenderla bene se non vedranno le promesse mantenute?».

    Duro affondo del consigliere regionale dell’Alto Molise all’indirizzo dell’ente di via Berta. La vecchia querelle delle cucine dell’alberghiero, non ancora pronte né funzionanti, torna ad infiammare l’estate altomolisana. Prima lo scaricabarile tra Provincia e Regione, l’intervento di “Striscia la Notizia”, le proteste e gli scioperi degli studenti, ma la barzelletta molisana resta tale: un istituto alberghiero senza cucine.
    «La Regione, – riprende Di Lucente – dopo una riprogrammazione di fondi Fsc per la scuola, ha trasferito i soldi alla Provincia. Che però non ha iniziato i lavori. Non ha anticipato le somme, pur sapendo che la Regione aveva preso un chiaro impegno attraverso una mozione congiunta. Non ha fatto assolutamente nulla. I soldi adesso ci sono e nemmeno ora la Provincia si sta attivando. – prosegue l’esponente di centrodestra in Regione – Cosa avrà il coraggio di dire il presidente facente funzione, Roberto Di Pasquale, ora che non può più dare la colpa a nessuno se non a se stesso? Cosa dirà ai ragazzi che a settembre si troveranno senza cucine nonostante i soldi siano stati trovati. E non è stato facile perché le procedure per la riprogrammazioni di fondi comunitari non sono affatto brevi e lineari: ecco perché ci sono state delle lungaggini da parte della Regione. La Provincia, però, non ha fatto e non sta facendo tuttora la sua parte».

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