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  • Da Agnone centinaia di bambini ribadiscono il “no” alla guerra in Ucraina

    Centinaia i bambini, genitori, giovani e cittadini che hanno sfilato ieri lungo le strade di Agnone per ribadire no al conflitto in essere in Ucraina. L’evento, organizzato dal Comune, in collaborazione con numerose associazioni locali, è partito da piazza Plebiscito e si è concluso in piazza Unità d’Italia con canti, balli e testimonianze significative.

    A prendere parte all’iniziativa anche il consigliere regionale Andrea Greco che ha sfilato al fianco degli amministratori comunali e della dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo ‘Giuseppe Nicola D’Agnillo’, Tonina Camperchioli. I veri protagonisti della fiaccolata sono stati gli scolari degli istituti cittadini che con cartelli e bandiere della pace hanno colorato la notte agnonese.

    “Una giornata intensa e colma di significato. Una giornata voluta dagli alunni della scuola, dai loro docenti e da tutte le Associazioni che hanno lavorato per la riuscita delle attività in programma. A tutti coloro che hanno contribuito va il sentito ringraziamento da parte dell’intera Amministrazione – ha commentato il sindaco Daniele Saia – Essersi riuniti vuol dire aver testimoniato la nostra volontà di porre fine ai soprusi che si stanno consumando da diverse settimane a poche centinaia di chilometri dalle nostre case. L’evento ha rafforzato la consapevolezza di quanto la pace sia e debba continuare ad essere l’elemento fondante di ogni rapporto, sia esso istituzionale che umano.

    L’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina non è in alcun modo giustificabile. In tal senso – ha proseguito Saia – va ribadito ancora una volta che la Russia è lo stato invasore, l’Ucraina lo Stato invaso. Perché forse, recentemente, nel continuo fluire di notizie talvolta inattendibili, questo pensiero semplice e lineare è passato in secondo piano, tra giustificazioni e presunti altri colpevoli.  

    Altro tema a cui occorre ridare la giusta attenzione è il tema delle violenze. Ogni giorno in Ucraina ci sono persone che muoiono, siano esse combattenti o semplici civili; muoiono perché vogliono difendere la propria terra e perché ritengono ingiusto l’attacco ordinato da Putin. Ogni persona che muore rappresenta una ferita lancinante sul volto dell’intera umanità.

    Ed è per questo che non dobbiamo perdere di vista tale aspetto fondamentale: non lasciamo che, così come per le morti dovute al Covid, i dati passino in secondo piano. Un uomo che muore per via di una guerra in un mondo come lo conosciamo oggi è qualcosa di assurdamente folle. Una follia frutto di mancanza di ragionevolezza e di diplomazia. Un orrore che non trova alcun senso in un sistema così globalizzato in cui tutto viene condiviso”. Ed ancora: “Insieme abbiamo il compito di mantenere alta l’attenzione sulla guerra, perché con forza dobbiamo chiedere tutti insieme che cessi.

    Non solo con riferimento alla guerra in Ucraina, ma anche relativamente ad ogni altra guerra che si sta combattendo nel mondo, come in Africa e in Medio Oriente. L’Italia e l’intera Comunità Europea devono essere pronte ad accogliere e dare sostegno a tutti coloro i quali fuggono dai conflitti. A tal proposito, anche Agnone può fare qualcosa nel suo piccolo e lo ha già dimostrato rispondendo con grande forza ed energia alle iniziative di solidarietà.  Questi atti di gentilezza che provengono dal cuore dimostrano che ognuno di noi ha capito quanto sia importante in questo momento essere dalla parte giusta della Storia, essere parte della Storia. E allora che da Agnone si elevi un coro unisono, un coro che riecheggi fino ai luoghi di conflitto. Un coro – ha concluso Saia – che amplifichi con determinazione l’importanza di tre semplici parole: stop alla guerra”.

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