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  • Fuori dal coro: il medico di Agnone che sta con Boris Johnson sulla immunità di gregge

    AGNONE – «Il trend è discendente, ma il 90 per cento della popolazione non ha avuto contatti con il virus». Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nei giorni scorsi durante una delle conferenze stampa insieme al capo della Protezione civile Borrelli. E proprio quelle parole, che sembrerebbero rassicuranti per un qualsiasi profano, lasciano invece perplesso Italo Marinelli, noto medico pediatra e infettivologo di Agnone, che lavora da qualche anno in un ospedale in Umbria, dopo che il “Caracciolo”, dove ha prestato lungamente servizio, è stato smantellato da una ragionieristica logica applicata da sedicenti politici.

    «Hanno crocifisso Boris Johnson per le frasi sulla immunità di gregge. – spiega il medico agnonese – Purtroppo c’è una realtà epidemiologica con cui dovremo fare i conti». Infatti Brusaferro ha precisato che «ci sono stime variabili da regione a regione, ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano».

    «A meno di pensare a un lockdown indefinito in attesa del vaccino» commenta caustico Italo Marinelli. Insomma, secondo il pediatra e giornalista, regolarmente iscritto all’Ordine nell’elenco dei pubblicisti del Molise, la strategia della serrata, del tutti a casa e tutto fermo, non è così efficace come potrebbe sembrare, almeno non se attuata per un lasso di tempo relativamente breve come è stato fino ad oggi. Nemmeno è pensabile estendere la “reclusione” in casa e il blocco di tutte le attività per altri mesi. L’Italia ne uscirebbe a pezzi e, spiega ancora Marinelli, «con enormi costi in termini di mortalità per altre patologie, mancato accesso alle cure, povertà e crisi economico sociale». Infatti nel nostro paese l’epidemia di Covid-19 sta rallentando, tra le altre cose, le vaccinazioni dei bambini, sia per il timore dei genitori che per la chiusura di alcuni centri vaccinali, un problema che rischia di creare sacche di individui suscettibili a malattie prevenibili, con conseguente aumentato rischio di morbilità e mortalità. E’ questo un altro dei problemi sollevato dal pediatra Marinelli che, da libero pensatore quale è, aggiunge un ulteriore effetto collaterale del lockdown: «la limitazione delle libertà personali e di diritti fondamentali». E a questo riguardo sembrano particolarmente pertinenti le parole di un altro giornalista, Filippo Facci: «Vivo in Occidente, imperniato sui diritti del singolo individuo: i governi imperniati sul diritti della collettività mi pare abbiano un altro nome». Tornando a Marinelli, il pediatra giornalista agnonese in chiusura aggiunge: «Occorrono strategie più serie del semplice stare a casa. O dell’inseguire runner e multare grigliatori».

    Francesco Bottone

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