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  • Dal Guatemala a Castel del Giudice per studiare il “sistema di sviluppo sostenibile”

    Nei giorni scorsi a Castel del Giudice sono arrivati i dirigenti di cinque importanti cooperative agricole appartenenti al “Coordinadora Guatemalteca de Comercio Justo”. Accompagnati dai funzionari di due ONG, Coopermondo e CISP, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (responsabili del Progetto Compymes – Competitividad para las MiPyMEs), i dirigenti guatemaltechi sono venuti a conoscere il “sistema di sviluppo sostenibile” costruito intorno al Comune di Castel del Giudice.

    Hanno suscitato tanto interesse le visite al Birrificio Agricolo, all’Azienda Melicola della Melise e, soprattutto, all’Apiario di Comunità di Castel del Giudice, gestito in collaborazione con la Cooperativa Artemisia. «Non ci eravamo mai incontrati prima, non parliamo la stessa lingua, – ha voluto evidenziare Angela Mosesso, che insieme al vice-sindaco, Claudio  Cenci, ha rappresentato l’amministrazione comunale – ma ci siamo immediatamente capiti. Il futuro sta nel progettare e realizzare un modello di sviluppo sostenibile che sappia soddisfare le esigenze di oggi, senza pregiudicare le attese e i bisogni delle generazioni future. Un modello che sappia utilizzare le risorse naturali senza depauperarle. In Italia come in Guatemala».

    Durante la visita è stato dato ampio spazio all’esperienza dell’apiario di comunità di Castel del Giudice, con la visita all’apiario ed al laboratorio. In particolare, i direttori di APODIP (Asociacion de Productores Organics para el Desarollo Integral del Polochic) e di COADAP (Cooperativa de Apicultores de El Petèn) hanno voluto conoscere approfonditamente le straordinarie caratteristiche dell’ape italiana allevata e selezionata in Alto Molise e le procedure di lavorazione del miele finalizzate a salvaguardarne tutte le naturali proprietà.

    «Una giornata bellissima ed istruttiva, – ha commentato Lino Gentile, arteficie del Progetto Castel del Giudice – ma soprattutto utile per confermare ciò che abbiamo sempre sostenuto. Ossia che anche le aree interne, le cosiddette aree marginali, del Molise ma del mondo intero, hanno un futuro, se sapranno valorizzare il concetto di comunità e le risorse locali».

    «E’ tecnicamente corretto affermare che l’economia si deve reggere sui grandi numeri, sulle fusioni aziendali e sulle economie di scala. Ma è altrettanto corretto ricordare che i grandi numeri, i grandi effetti sulle economie locali, si hanno anche, ed in alcuni areali, forse, soprattutto se si avrà la capacità di tutelare, mettere in rete e coordinare le micro e piccole imprese che sono sul territorio, che per DNA strutturale hanno legami indivisibili con i locali valori ambientali e culturali. Insomma, grande è utile, ma piccolo è più bello e possibile, in Italia, in Molise ed in Guatemala» ha dichiarato alla fine dell’incontro Riccardo Terriaca, direttore del Conaproa – Consorzio Nazionale Produttori Apistici, che ha organizzato il gemellaggio tra la realtà apistica molisana e le cooperative guatemalteche.

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