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  • Dalle estorsioni al phishing, la truffa corre sul web: ecco come difendersi

    Negli ultimi anni l’uso di internet ha conosciuto una rapida espansione, coinvolgendo persone di ogni età e ceto sociale anche nell’effettuare acquisti, operazioni bancarie e altre azioni fino a poco tempo fa appannaggio dei soli “esperti” navigatori. Come accade nel mondo reale, così anche sul web i crescenti giri d’affari attraggono furbi e malintenzionati, pronti a inventare stratagemmi sempre nuovi per rubare denaro e dati personali al malcapitato di turno. Esistono, tuttavia, delle semplici regole da seguire per potersi difendere e navigare in maniera sicura: vediamo quali.
    Uno dei primi fattori da considerare per non incorrere in spiacevoli sorprese, è quello di prestare attenzione all’affidabilità del sito su cui si intende navigare. Scegliere marchi noti e apprezzati a livello mondiale per effettuare acquisti, ascoltare musica, o anche semplicemente divertirsi su apposite piattaforme di gaming on line certificate è il primo passo, infatti, per avere la certezza di muoversi su portali che utilizzano sistemi di sicurezza tecnologicamente avanzati.

    Per riconoscere i siti che rispondono a specifici requisiti di sicurezza, un valido e velocissimo metodo è quello di verificare il protocollo utilizzato dal sito per il trasferimento delle pagine web. Dal classico protocollo “http” si è, infatti, passati negli ultimi anni all'”https”, che utilizza un sistema di comunicazione criptato in grado di garantire la tutela e la riservatezza dei dati.
    Ovviamente, il fatto che un sito utilizzi ancora un protocollo http non necessariamente indica che questo sia pericoloso o truffaldino, ma è sicuramente consigliabile non inserire dati personali che potrebbero essere intercettati facilmente da malintenzionati.

    Altro canale virtuale che presenta rischi da non sottovalutare è quello delle e-mail. Dal semplice spam, che spesso rappresenta solo “spazzatura” innocua da cancellare, non è difficile passare al più pericoloso phishing, ossia mail apparentemente inviate da mittenti attendibili, che riproducono per esempio loghi e impaginazioni dei più noti istituti bancari, fornitori di energia e così via, che invitano a collegarsi per inserire dati personali e password.
    Molto spesso le scuse utilizzate dai truffatori per attirare l’attenzione segnalano mancati pagamenti, bonifici in arrivo, bollette da scaricare e molte altre fattispecie per le quali, in realtà, nessuno di questi soggetti invierebbe una semplice comunicazione e-mail. Già solo cliccando nei link riportati, o sugli allegati a tali mail, si rischia di essere infettati da virus che possono danneggiare il contenuto del pc e rubare dati privati, ma molto spesso i truffatori rimandano a pagine appositamente create, in cui l’incauto utente finisce per inserire i propri dati sia personali che di pagamento, regalando praticamente a tali soggetti le chiavi per svuotare carte e conti correnti.

    Nel dubbio, dunque, è sempre meglio cancellare queste e-mail senza cliccare su alcun link e contattare il presunto mittente per capire se si possa trattare di una comunicazione reale. Inoltre, passando con il mouse sul link indicato (ma senza cliccarci), è possibile visionare quale sia l’indirizzo a cui il collegamento rimanda: di solito è facile accorgersi che si tratta di url stranieri, che non hanno nulla a che vedere con il mittente della mail, e privi di protocollo https.
    Mai fidarsi, poi, di “strani” contatti sui social network, ragazze avvenenti o personaggi poco chiari che, senza alcun contatto diretto o indiretto con la nostra persona, ci contattano per richiedere denaro, prestiti, foto o altro materiale: in questi casi, l’estorsione è dietro l’angolo e i rischi non sono di poco conto. È bene, dunque, bloccare immediatamente il contatto in questione e, eventualmente, denunciare l’accaduto alla polizia postale.
    Un ultimo metodo per tutelarsi in caso di acquisti e pagamenti on line è, infine, quello di scegliere carte prepagate o strumenti di pagamento affidabili come PayPal, che consentono, nella peggiore delle ipotesi, di limitare i danni caricando solo importi di lieve entità, magari per la singola operazione da effettuare. In questo caso, anche un incauto acquisto non rischierà di portare i truffatori ad accedere al nostro conto corrente o alla carta di credito, limitando l’importo che può essere potenzialmente prelevato.

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