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  • Dialisi: utenza in aumento per l’estate, chiesto un altro turno

    AGNONE. S’avvicina il periodo estivo e come ogni anno Agnone diventa meta di soggiorno turistico soprattutto da coloro che hanno necessità di sedute dialitiche. Poter contare su un ospedale attrezzato con un perfetto reparto di nefrologia significa poter abbinare anche una vacanza per coloro che soffrono di patologie tali da dover ricorrere a sedute dialitiche anche per tre volte alla settimana. Per la sanità ciò significa un notevole e maggior introito economico. Ma spesso il Caracciolo deve rinunciare alle richieste provenienti da fuori regione per mancanza di posti o di personale. Un mancato introito economico non solo per la sanità ma per l’intera collettività. E ciò che anche quest’anno potrebbe verificarsi. E proprio per non essere colti di sprovvista il responsabile dell’unità operativa di emodialisi del Caracciolo, Ettore Mastrangelo (nella foto), ha chiesto ai vertici dell’Asrem un ulteriore turno di dialisi proprio per soddisfare le richieste che cominciano a giungere anche dai turisti. “Al fine di assicurare le prestazioni terapeutiche obbligatorie – scrive il nefrologo – oltre che a quelli appartenenti ad altri centri dialisi di altre regioni, ma temporaneamente residenti o domiciliati nel periodo estivo nel territorio della provincia di Isernia e dell’Alto Vastese, si paventa la necessità urgente per tale terapia obbligatoria salvavita, a partire dal prossimo mese di luglio, di aprire un altro turno di dialisi, almeno tre volte la settimana, con necessità di svolgere un doppio turno di lavoro, vista la presenza un solo medico nefrologo in servizio presso codesta U.O.”. Questa la richiesta del medico di emodialisi che ha dato la “massima disponibilità ad ogni opportuna collaborazione”. E ciò non solo per soddisfare una richiesta proveniente da malati di altre regioni ma anche per erogare una buona sanità e per dimostrare agli “scettici” che l’ospedale Caracciolo è anche da trainer per un “turismo sanitario” del quale quest’area non può fare a meno.

    Vittorio Labanca 

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