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  • Discariche pericolose nel Vastese, sanzioni Ue: ci sono anche Celenza sul Trigno e Torrebruna

    Dagli ultimi dati ufficiali della Commissione Ue in Abruzzo ci sono 29 discariche irregolari da bonificare o da chiudere perché costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente.

    Di queste, 11 sono sottoposte ad una procedura d’infrazione Ue che pochi giorni fa ha portato la Commissione a deferire l’Italia alla Corte di giustizia (44 discariche in tutt’Italia), e per le altre 18 è già in corso il pagamento di una sanzione sancita dalla Corte di giustizia a dicembre 2014 (102 discariche in tutt’Italia).

    «Per le 18 discariche abruzzesi già in multa e per le altre 84 presenti in Italia, il nostro Paese sta pagando circa 40 milioni di euro all’anno, in quanto le sanzioni equivalgono a 200mila euro ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi» spiega il parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini.

    Qui di seguito, i comuni, e tra parentesi le località, dove si trovano le 18 discariche irregolari dell’Abruzzo per le quali dal 2014 si stanno già pagando le sanzioni (l’elenco è aggiornato a dicembre 2016): Caste di Sangro (Pera Papera-Le Pretare); Bellante (S. Arcangelo Bellante); Ortona dei Marsi (Vallone S. Giorgio); Colledimacine (Mozzone); Pizzoli (Caprarecci); Montebello sul Sangro (Colle Marzucco-Quercia della Sera); Balsorano (Ricoppi); Casalbordino (S. Gregorio); Celenza sul Trigno (Difesa); Cepagatti (Contrada Aurora); Lama dei Peligni (Cieco); Palena (Carrera); Penne (Colle Freddo); S. Valentino in Abruzzo-Citeriore (Il Fossato); Taranta Peligna (Colle M.); Torrebruna (Civitella); Vasto (Vallone Maltempo); Vasto (Lota).

    «Tutto questo – ha commentato l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini – è gravissimo e mette in luce l’inefficienza dei governi del Pd, del ministro dell’Ambiente Galletti e dei governi regionali. Un’inefficienza che provoca un serio danno economico all’Italia. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. Oltre a ciò – ha aggiunto Pedicini – dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti dal governo. In più occasioni, il ministro dell’Ambiente ha diffuso pomposi comunicati stampa ufficiali in cui ha detto che si stava risolvendo l’emergenza. Galletti, invece di fare annunci, acceleri al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e irregolari e faccia tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della Ue».

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