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  • Elezioni Provincia, Monaco: «Il mio ritiro? Solo questione di numeri»

    RICEVIAMO da Antonio Monaco, sindaco di Capracotta, e pubblichiamo.


    Tante persone, alcune anche sconosciute, e diversi amministratori, mi stanno manifestando il loro disappunto per il mio ritiro da candidato alla carica di Presidente della provincia di Isernia. Sono grato a tutti per le parole di stima che rivolgono alla mia persona. 
    Sento pertanto il dovere di chiarire il perché del mio “abbandono”, dovuto ad una legge conosciuta come “legge Delrio” che ha introdotto novità per il rinnovo dei consigli provinciali. Ho dovuto ripetere più volte che questa legge, oltre a privare i cittadini del diritto democratico di voto e del diritto di scegliere gli amministratori di un Ente, ha introdotto un nuovo sistema elettorale che si fonda sulla cosiddetta “ponderazione” del voto. Ciò significa che coloro che andranno a votare (Sindaci e consiglieri comunali) avranno un peso diverso secondo criteri di rappresentanza rapportati al numero di abitanti del proprio comune. Per meglio dire, il voto dovrebbe “pesare” in proporzione ai cittadini della propria comunità. Ma la legge presenta delle distorsioni perché nel caso della nostra provincia è attribuita una ponderazione eccessiva ad alcuni comuni più grandi (più grandi per modo dire) a scapito dei centri con meno di 3mila abitanti. 
    Infatti gli abitanti dei comuni sotto i 3mila abitanti (ne sono 48) che rappresentano circa il 53% della popolazione dell’intera provincia potranno esprimere il loro consenso nella misura massima del 35%. La differenza viene attribuita, per legge, ai comuni di Agnone e Frosolone che esprimeranno una ponderazione tre volte superiore alla reale consistenza dei cittadini residenti in questi due comuni.
    Affinché si possa capire il mostruoso meccanismo introdotto dalla Delrio, basti solo pensare che il comune di Montaquila con circa 2.500 abitanti (quinto comune in ordine demografico della provincia di Isernia), peserà per 5/1000, di contro il comune di Frosolone che supera di poco i 3mila abitanti (3.300 circa), peserà per 115/1000. Cioè, appena 800 abitanti in più fanno lievitare spaventosamente la ponderazione di Frosolone nei confronti di Montaquila. Agnone peserà 185/1000 rispetto ai 121/1000 di Venafro, quando Venafro conta oltre 11mila abitanti e Agnone ne conta circa 5.200, meno della metà !! 
    I piccoli comuni sotto i 3mila abitanti. Ne abbiamo 48 su un totale di 52. Governano oltre il 90% del territorio provinciale. La Delrio ha privato questi enti della reale ponderazione relegandoli ad un ruolo del tutto marginale. Infatti il voto di un amministratore di Agnone vale 20 volte in più rispetto al voto del consigliere di un piccolo centro (sotto i 3mila abitanti). Per capirci ancora meglio occorrono i voti di oltre due interi consigli comunali per pareggiare il singolo voto di un amministratore di Agnone.
    In questo contesto ho spiegato ai tantissimi cittadini che mi chiedevano del perché del mio “abbandono” che la competizione elettorale non ha regole democratiche e che se questa competizione si sarebbe svolta con il voto ”uno per testa”, non mi sarei assolutamente tirato indietro, né tanto meno mi sarei tirato indietro se la ponderazione avesse rispettato quanto meno la reale consistenza del numero di abitanti di ogni singolo comune. La Delrio, invece, modifica il reale rapporto (la vera ponderazione) tra numero di amministratori e cittadini consentendo a due comuni (Agnone e Frosolone) di raggiungere accordi politici, emersi negli incontri degli ultimi giorni, con il capoluogo di provincia. Accordi che non consentono un confronto elettorale democratico, perché tutto si basa sui numeri. Null’altro. 
    Quello che mi rammarica è che mentre tutti ci lamentiamo nei confronti dei palazzi romani che stanno disintegrando la nostra provincia e la nostra regione con la logica dei “numeri”, a livello locale, in questa occasione, è stata adottata la stessa logica. Sono sempre e solo i “numeri” quelli che contano, per di più nel nostro caso non si tratta nemmeno di “numeri” reali ma mostruosamente modificati dalla legge. Per questo mi auguro che tutti coloro che a livello locale hanno sposato la logica dei “numeri” si astengano dal criticare o fare proclami nei confronti dei governi centrali che adottano quotidianamente gli stessi criteri per far scomparire l’intera regione Molise. 
    Grazie, comunque, a tutti coloro che avevano sostenuto la mia candidatura, ed un grazie particolare ai cittadini che mi stanno manifestando tantissimi apprezzamenti.
    Ribadisco, infine, il mio sostegno incondizionato al candidato Luigi Brasiello.

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